Randazzo, Patto di stabilità 2015: i consiglieri Pillera e Scalisi non ci stanno e replicano al sindaco -
Catania
16°

Randazzo, Patto di stabilità 2015: i consiglieri Pillera e Scalisi non ci stanno e replicano al sindaco

Randazzo, Patto di stabilità 2015: i consiglieri Pillera e Scalisi non ci stanno e replicano al sindaco

Per i consiglieri comunali Alfio Pillera e Carmelo Tindaro Scalisi, del gruppo consiliare “Per Francesco Sgroi sindaco”, la nota firmata dal Ragioniere generale dello Stato non può essere spacciata dall’amministrazione guidata dal sindaco Mangione né come un attestato di merito politico, né come una vittoria politica, ma, bensì, deve essere considerata come un riscontro di natura tecnica a fronte di una richiesta di un parere da parte del comune sull’utilizzo degli spazi finanziari acquisiti con il patto regionale verticale incentivato. In altre parole, si tratterebbe di una semplice richiesta al Revisore dei conti di rivedere i suoi conteggi e di comunicare alla Ragioneria Generale dello Stato i correttivi alla certificazione.

Le affermazioni del sindaco Michele Mangione, pubblicate dal nostro giornale a proposito del parere reso dal Ragioniere Generale dello Stato circa la lunga querelle sulla certificazione del Patto di stabilità interno 2015 (clicca e leggi Randazzo, Patto di stabilità 2015, clamoroso colpo di scena: il Revisore dovrà rivedere il suo operato.), hanno riacceso i riflettori sulla politica locale.

E la risposta del gruppo “Per Francesco Sgroi sindaco” alle dichiarazioni del primo cittadino non si è fatta attendere.

Se da un lato il sindaco Mangione punta il dito sia contro il Revisore dei conti – parlando di clamorosi errori e di un comportamento strumentale per bloccare il lavoro dell’amministrazione comunale – sia contro la parte di opposizione politica che “ha esternato toni e argomenti che adesso rendono palese una regia volta a distruggere non solo la sua immagine, ma anche la vita amministrativa dell’Ente […] giocando allo sfascio, con gravi conseguenze per il Comune in quanto ente e per il paese in quanto cittadinanza”, dall’altro lato i due consiglieri del gruppo “Per Francesco Sgroi sindaco” non ci stanno e non esitano a obiettare le affermazioni del sindaco.

Ci rendiamo conto – dichiarano Scalisi e Pillera – che il sindaco Mangione piuttosto che prendere atto del suo fallimento politico e amministrativo, evidenza, peraltro, sotto gli occhi di tutti, tenta di mascherare il suo malgoverno accusando gli antagonisti politici. Tale atteggiamento si ripete, anche questa volta, in occasione della nota a firma del Ragioniere Generale dello Stato con cui si chiede al Revisore dei conti di rivedere i numeri sul Patto di stabilita 2015.

Il sindaco Mangione – aggiungono – attraverso le sue dichiarazioni strumentali sugli organi di stampa tenta di fare emergere che il conteggio sul Patto di stabilità possa essere non il risultato di calcoli matematici fatti dal Revisore su documenti trasmessi dal comune, ma, bensì, il risultato di un disegno diabolico che il medesimo Revisore avrebbe architettato contro il comune, essendo al “servizio di una parte politica”.

Non tocca a noi né difendere né, tantomeno, attaccare il lavoro del Revisore, ma possiamo solo chiedergli di fare chiarezza nel più breve tempo possibile su quali siano le reali risultanze del conteggio sul Patto di stabilità 2015. Comunque, con l’occasione – affermano i consiglieri Scalisi e Pillera – ricordiamo al primo cittadino che non c’è da esultare sulla situazione economica e finanziaria in cui versa l’ente. Tuttavia, se ci fosse qualche responsabilità non può che essere imputata all’incompetenza e all’incapacità di amministrare tanto del sindaco quanto della sua amministrazione.

Tant’è che siamo giunti a ottobre 2017 e l’ente si trova ancora a dirimere questioni economiche e finanziarie risalenti al 2015, cosa mai avvenuta in precedenza nella storia amministrativa del comune di Randazzo. Tale singolare paradosso, cioè la mancanza assoluta di strumenti di programmazione, pone, di per sé, l’ente stesso, in una condizione di illegalità, poiché l’approvazione dei bilanci di previsione e dei rendiconti di gestione sono atti da approvare entro i termini tassativi previsti dalla legge.

Comunque, teniamo a precisare – ci dicono – anche per fare chiarezza, che non vi è alcun nesso tra il Patto di stabilità e il suo sforamento, il bilancio di previsione e i rendiconti di gestione dell’ente per gli anni 2015, 2016 e 2017 e le rispettive approvazioni. Pertanto, la nota del Ragioniere dello Stato non può essere spacciata dall’amministrazione Mangione né come un attestato di merito politico, né come una vittoria politica che, di fatto, non esiste.

Tale precisazione appare d’obbligo posto che, questo giochetto (confusione tra approvazione dei bilanci e sforamento del patto di stabilità) ha permesso e continua a permettere al sindaco e alla sua amministrazione di “spendere e spandere” le risorse a proprio piacimento senza rendere conto a nessuno, ivi comprese le autorità statali. Rammentiamo al sindaco Mangione – incalzano i due consiglieri – che del paventato dissesto finanziario la cittadinanza non ha nulla da temere, visto che il sindaco, appena insediato, ha proposto l’aumento delle tasse portando le aliquote al massimo.

Pertanto, l’eventuale dissesto dell’ente non andrebbe a colpire il cittadino, già tassato nel limite massimo previsto dalla legge, ma terrorizza solo e soltanto chi questa situazione l’ha creata, in particolare il sindaco e la sua amministrazione, che sicuramente saranno chiamati a rispondere di cinque anni di malgoverno e di ritardi”.

Gaetano Scarpignato

Potrebbero interessarti anche