“La salvaguardia dai rischi naturali nel territorio acese” il tema di un interessante convegno -
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“La salvaguardia dai rischi naturali nel territorio acese” il tema di un interessante convegno

“La salvaguardia dai rischi naturali nel territorio acese” il tema di un interessante convegno

Nella Sala Pinella Musmeci ha avuto luogo il convegno “La salvaguardia dai rischi naturali nel territorio acese” a cura del Comune di Acireale, Lions Club Acireale e il Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi di Catania.

Un interessante evento, vero modello di organizzazione convegnistica, che ha fatto emergere le diverse e complesse problematiche connesse alla prevenzione dei rischi naturali, grazie anche al patrocinio di diversi enti: la Protezione Civile (Palermo), la Regione Siciliana attraverso la Soprintendenza ai Beni Culturali, l’Università degli Studi di Catania, l’Associazione Idrotecnica Italiana (sezione Sicilia orientale), l’Ance (Catania), l’Ordine Architetti pianificatori, paesaggisti, conservatori di Catania, l’Ordine degli Ingegneri di Catania.

Un interessante convegno, ripetiamo, il terzo di quattro programmati dai soci organizzatori, nella prospettiva di attuazione del principio di sussidiarietà, cioè, di fornire alla P. A. proposte ed idee da utilizzare al meglio nei provvedimenti di propria competenza. Ma anche di fornire nuove misure agevolative fiscali e finanziarie per rendere possibile l’intervento del privato nel sostenere gli ingenti esborsi finanziari della prevenzione.

I lavori durati una intera giornata sono la prosecuzione dell’iniziativa seguita dall’amministrazione comunale acese, attraverso una convenzione con l’Ateneo catanese, per arrivare alla redazione del Piano regolatore pienamente a conoscenza dei rischi naturali da affrontare e limitare.

“Questi rischi  – ha sottolineato il sindaco Roberto Barbagallo (foto a sinistra) – sono tanti e non indifferenti andando dal sismico, all’idrogeologico e geomorfologico, per citare i maggiori, per cui bisogna ben valutarli per salvaguardare tutte le strutture degli edifici pubblici di competenza (scuole, strade, ed altro) ed avere contezza delle somme occorrenti da chiedere alla Regione e all’Ue”.

Nella mattinata i lavori sono stati moderati da Massimo Cuomo, prof. ordinario Scienze delle costruzioni Università di Catania, con relatori Antonio Pogliese presidente del Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi, Maria Grazia Patanè soprintendente Beni Culturali e Ambientali di Catania, Sebastiano Imposa docente geofisica applicata, Caterina Carocci associato di Restauro, e Filippo Gravagno,  associato di Urbanistica e pianificazione, tutti della Università di Catania.

“Abbiamo già concluso con il lavoro già svolto – ha fatto presente Filippo Gravagno responsabile scientifico della Convenzione (foto a destra) – il rilievo del tessuto storico e ne abbiamo contezza esatta. Abitanti in numero di 52.000, vani in numero di 350.000, di cui il 40% in abbandono, torrenti, sorgenti, faglie. Ora occorre sviluppare la cultura della prevenzione, stabilire i periodi di intervento, quantificare le somme necessarie per gli edifici pubblici (miliardi di euro), studiare la legge finanziaria 2017 che prevede certe modalità per i privati nei lavori di prevenzione”.

Nel pomeriggio i lavori sono stati moderati dal prof. Emerito Giuseppe Rossi dell’Università di Catania, con relatori Antonio Cancelliere associato di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia, e Bartolomeo Rejtano ordinario costruzioni idrauliche, entrambi dell’Università di Catania, Michelangelo Patanè, già procuratore della Repubblica Vicario di Catania, Gabriele Ragusa dirigente dell’Ufficio Genio Civile Catania. L’ottima relazione di sintesi è stata affidata al prof. Massimo Cuomo.

Camillo De Martino

Nella foto di copertina, da sinistra: S. Imposa, M. G. Patanè, S. Alecci, M. Cuomo, A. Pogliese, F. Gravagno.

 

 

 

 

 

 

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