Stupro di Trecastagni, il 26enne si difende davanti al Gip: "Non ero in me" -
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Stupro di Trecastagni, il 26enne si difende davanti al Gip: “Non ero in me”

Stupro di Trecastagni, il 26enne si difende davanti al Gip: “Non ero in me”

«Non ero io, non ero in me, non so perché l’ho fatto e sono profondamente pentito». E’ la giustificazione fornita da Alfio Cardillo, il 26enne arrestato ieri dai carabinieri per lo stupro di Trecastagni ha ammesso davanti al gip di Catania Pietro Currò di avere sequestrato e violentato per alcune ore una dottoressa di 51 anni mentre era in servizio alla Guardia medica. Come conferma il legale di Cardillo,  l’avvocato Luca Sagneri, il 26enne originario di Santa Venerina “ha ammesso gli addebiti che gli sono contestati , affermando di avere agito in un forte stato di incoscienza».

Secondo la sua ricostruzione al gip, Cardillo, ha detto di aver avuto un violento mal di denti e di aver tentato di sedare il dolore bevendo alcolici. Per questo sarebbe andato alla Guardia medica dove la dottoressa gli avrebbe somministrato un antidolorifico per via intramuscolo. «Quello che è successo dopo – ha sottolineato l’avvocato – lui non lo sa spiegare. L’unica cosa che ha ripetuto più volte è stato “non ero io, sono veramente pentito”.

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