Politica a Randazzo: lettera aperta di Stefania Salanitri, vice presidente del Consiglio comunale -
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Politica a Randazzo: lettera aperta di Stefania Salanitri, vice presidente del Consiglio comunale

Politica a Randazzo: lettera aperta di Stefania Salanitri, vice presidente del Consiglio comunale

Mentre il Consiglio comunale – per evitare lo scioglimento previsto tassativamente dalla legge in caso di mancata approvazione del bilancio – si appresta a discutere e ad approvare nella seduta del Consiglio comunale, convocata per il 25 settembre, due proposte di delibere aventi per oggetto il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015 e l’approvazione dello schema di bilancio di previsione 2016/2018, irrompe sulla scena una “lettera aperta” a firma della neo vicepresidente del Consiglio comunale Stefania Salanitri, eletta dopo le dimissioni del consigliere Sebastiano Mollica, fuoriuscito insieme alla consigliera Vincenza Bonina dalla maggioranza che sostiene il sindaco Mangione.

La consigliera Salanitri, votata tra le fila della lista “Per Francesco Sgroi Sindaco”, dal 2014 si è dichiarata indipendente. La lettera aperta – inviata al presidente del Consiglio, ai consiglieri comunali e, per conoscenza, al sindaco e al segretario comunale – fa eco a una serie di polemiche politiche suscitate da una dichiarazione a caldo pronunciata dalla consigliera nell’immediatezza della sua elezione a vicepresidente.

“Ricoprire una carica istituzionale anche se da Vice Presidente, per una persona nuova nella vita politica, mette, a chi come me si è avvicinata a questo mondo a piccoli passi da consigliera autonoma delle titubanze, per tale motivo, senza riflettere la sera del 27 luglio 2017 dopo essere stata eletta dichiaravo che mi sarei dimessa da questa carica. La mia elezione avviene dopo 4 lunghe ed interminabili votazioni, inaspettatamente ricevo dai consiglieri di opposizione i voti per essere eletta, dandomi fiducia.

Nei giorni a seguire quella data di Consiglio ho riflettuto tantissimo a questa elezione e sono arrivata a questa conclusione; se il consiglio comunale ha deciso a maggioranza che io diventassi il Vice Presidente del Consiglio la volontà dei consiglieri di opposizione deve essere rispettata, perché chi si scommette in prima persona deve  essere pronta ad intraprendere anche ruoli diversi. Inoltre oggi, sarebbe uno spreco inutile di denaro pubblico che aggraverebbe sulle casse comunali, riproporre nuovamente l’elezione del Vice Presidente al civico consesso, cosa più utile invece sarebbe rivolgere l’attenzione, sui bilanci perché il ritardo nel trattarli  crea disagi e disservizi ai nostri concittadini,  e su altre delibere che riguardano problemi di interesse collettivo.

Mi sembra inoltre utile sottolineare che nella seduta  del 27  un consigliere ha voluto alludere che le mie dimissioni dichiarate a caldo fossero dovute alla mancanza di indennità, ed io rispondo che i ruoli in politica vengono svolti a prescindere dalle indennità, inoltre dico a costui, che la sottoscritta, oggi Vice Presidente, ha sempre partecipato a tutte le commissioni come consigliere autonomo senza percepire nessun gettone di presenza, naturalmente tranne per la commissione titolare e senza mai chiedere nessun rimborso di giornate lavorative al Comune. Pertanto per tutti i motivi su elencati e a garanzia dei consiglieri tutti e con grande senso di responsabilità verso la nostra città  rinuncio a dare le mie dimissioni da Vice Presidente.

Concludo dicendo che cambiare idea è legittimo perché rivela duttilità mentale. Ringrazio con la presente tutti i consiglieri che mi hanno eletta e grazie soprattutto per aver occupato un po’ del vostro tempo a leggere questa mia lettera aperta”.

La lettera si conclude con i saluti e la firma della vicepresidente.

Gaetano Scarpignato

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