Giarre, delusione e tensione al concerto di Mario Venuti: sospeso per un accenno di pioggia VD -
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Giarre, delusione e tensione al concerto di Mario Venuti: sospeso per un accenno di pioggia VD

Giarre, delusione e tensione al concerto di Mario Venuti: sospeso per un accenno di pioggia VD

VIDEO: LA COLPA E’ DEL COMUNE. ANZI NO

Chi ha guastato il concerto di Mario Venuti? Certamente una serie di elementi. In primis, i numerosi gufi che hanno unito i propri sforzi determinando quella pioggerella ad intermittenza.

Non meno importante l’aspetto organizzativo. Nel pomeriggio di ieri c’erano state le prime avvisaglie e la domanda che molti ieri si sono posti è: perchè non hanno montato un tendone per mettere al riparo gli artisti, strumentazioni tecniche e impianti vari?

Mario Venuti, da un lato ha tentato di proseguire il concerto ma, alla seconda pioggerella, non lui direttamente, ma un direttore di produzione, senza tante scuse, ha sospeso il concerto, con buona pace degli oltre 2mila spettatori che hanno assiepato le gradinate e il parterre con i posti numerati e gestiti da Città Viva.

Certo, da un artista come Venuti, ci saremmo aspettati almeno un cenno che lasciasse intuire il suo dispiacere per avere sospeso di netto il concerto, poco meno di un’ora di musica.

E invece è passato un bruttissimo messaggio: ovvero smontiamo tutto, tanto l’evento è stato già pagato dalla Regione che l’ha offerto, nel quadro di quella squallida sottesa logica clientelare, tipica da campagna elettorale alle porte.

Già, per l’appunto. Tra qualche mese si vota e taluni pur di accaparrarsi qualche voto, può persino giocarsi la carta del concerto, dell’essere riuscito a regalare un evento a Giarre.

Alla fine conta il risultato. Niente tendone e la pioggia (la si è vista in due tempi ) che decide le sorti di un concerto. La delusione? Tantissima. Ma i giarresi, apatici come sempre, hanno digerito in silenzio, al netto di qualche eretico che ha spiattellato in faccia agli organizzatori (Comune e responsabili del palco) quanto sia stato triste il loro atteggiamento, quello che si riserva ai paesani “tamarri” di una borgata che non conta nulla.

Mario Previtera

 

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