Macchia ha riabbracciato la sua rassegna teatrale -
Catania
15°

Macchia ha riabbracciato la sua rassegna teatrale

Macchia ha riabbracciato la sua rassegna teatrale

Due anni di stand-by non hanno affievolito gli slanci propositivi di un’associazione i cui spettacoli assurgono a tassello imprescindibile del tessuto di tradizioni culturali e popolari della frazione di Macchia.

La compagnia teatrale “Carlo Parisi” di Macchia, presieduta da Lucia Cardillo, grazie ad una politica di contrattazione con le associazioni di categoria e gli interpreti della “res- pubblica” (cosa pubblica), ha centrato l’obiettivo di rispolverare un appuntamento come la rassegna teatrale, ormai divenuto il punto focale del fermento socio-culturale di Macchia.

Ad aprire le danze nel parco “Giardino” di Macchia è stata “La compagnia che non c’è” di Guardia con la commedia farsesca in due atti di Giambattista Spampinato e di Nino Di Maria dal titolo “Matrimonio putativu”.

La trama dell’opera originale è incentrata su un marito abbandonato dalla moglie e privato da lei delle risorse pecuniarie. Il marito si giocherà la carta del matrimonio putativo, destinato a diventare legale dopo il divorzio dall’ex moglie. Tuttavia, il signore in questione sarà abbandonato anche dalla moglie putativa che lo lascerà in una condizione di indigenza. Il personaggio dell’opera deciderà poi di consolarsi con la sua donna di servizio.

Ecco gli attori dello spettacolo: Salvo Rocca nei panni di Peppe Calacitra, Maria Angela Nicolosi, nei panni di Concettina, Alfio Grasso nei panni di Turi Licodia, Carmen Tabuso nei panni di Maristella, Cosimo Grasso nei panni di Cola Cricchia, Orazio Rocca nei panni di Padre Luciano, Adriana Bonanno nei panni Mariangela, Giovanni Arcidiacono nei panni di Minicu, Milly Torrisi nei panni di Teresina e Giuseppina Di Pasqua nei panni di Grazia.

La seconda serata, presentata dalla conduttrice Monica Liseo, si è invece sviluppata nel segno dello spettacolo teatrale organizzato dalla compagnia teatrale “Carlo Parisi” di Macchia dal titolo “Il medico dei pazzi”.

La predetta commedia in due atti di Eduardo Scarpetta, è ruotata attorno ad una trama dove lo studente Nicolino, invece di investire i finanziamenti che lo zio gli procurava per farlo studiare, li dilapidava. Addirittura Nicolino, dopo aver fatto credere ai propri zii di essersi laureato in medicina, millantò di dirigere, in quanto psichiatra, una clinica per schizzofrenici quando invece la presunta clinica altro non era che una pensione. A tal proposito, per giustificare il fatto che la clinica venisse chiamata pensione, disse che esso era un espediente per non far capire agli assistiti di trovarsi in una clinica. Alfio Pennisi, ovvero lo zio di Nicolino interpretato da Pippo Cutuli, vivrà con angoscia le interazioni con le persone alloggiate nella pensione, credendo fossero pazze, quando invece erano solo dei soggetti dall’ego smisurato o tormentato da problematiche irrisolte. La comicità di cui sono intrisi i dialoghi tra Pennisi e i personaggi della pensione, è il punto di forza dell’opera.

Ecco gli attori interpreti: Tino De Salvo, nei panni dello studente Nicolino, Gianfranco Bellitto, nei panni di Michelino, amico di Nicolino, Carmela Sorbello nei panni di Onorata, padrone della pensione, Roberta Messina nei panni di Agatella, figlia di Onorata, Carmelo Messina nei panni di Giovanni, direttore della pensione, Pippo Cutuli nei panni di Alfio Pennisi, zio di Nicolino, Lucia Cardillo, nei panni di Concettina, zia di Nicolino, Carmen Musumarra nei panni di Fifì, figlia di Pennisi, Giuseppe Strazzeri nei panni di Pepè, figlio di Pennisi, Stefano Patti, nei panni del pompiere balbuziente Onofrio, Antonio De Salvo nei panni dell’attore Vittorio, Carmelo Spina nei panni dell’attore Luigi, Anna Quattrocchi, nei panni della vedova Mimì, e Veronica Bernini nei panni della cameriera Carmela.

Nella terza serata ha avuto invece luogo la commedia in tre atti in dialetto siciliano di Angelo Scammacca “U riccu di lastricheddu”, la quale ruota attorno alla figura di Pasqualino Cachia, destinatario, per 12 anni, di una indennità di disoccupazione. Egli si distinguerà per la tenacia e la forza di spirito con la quale affronterà le disavventure che si presenteranno lungo il suo percorso.

Ecco gli attori dello spettacolo, messo in scena dalla compagnia “I girovaghi” di Altarello: Rosario Finocchiaro nel ruolo di Pasqualino Cachia, Rosalba Rapisarda, nel ruolo di Epifania Colite, Gabriele Finocchiaro, nel ruolo di Natalino Cachia, Massimiliano Di Pino, nel ruolo di Silvestro Cachia, Milla Rapisarda, nel ruolo di Stefania Cachia, Salvo Paracino, nel ruolo di Ignazio Lanzafame, Annamaria Finocchiaro, nel ruolo di Addolorata Crisci, Salvo Di Bella, nel ruolo del prof. Onofrio Maccarrone e Sebastiano Di Bella nel ruolo di cumpari Neddu.

Nel corso della stessa serata, il 19° premio Monsignor Salvatore Giuffrida è stato conferito al pittore, scultore e restauratore Alfio Caltabiano, per le opere di pregio realizzate nell’hinterland jonico, mentre il premio “Maschera d’argento” è stato assegnato alla Marionettistica Fratelli Napoli.

Le suggestioni di cui sono dense le sue opere e la sua tensione emotiva verso quel metafisico in cui impera la dimensione divina, sono state alla base del conferimento del premio Giuffrida all’artista Caltabiano, dai cui lavori traspare una vocazione ad alimentare le frequenze vibrazionali dell’anima di chi osserva le opere da lui eseguite. La ristrutturazione del fonte battesimale della chiesa Maria SS. della Provvidenza di Macchia e la realizzazione dei ritratti in onore di Mons. Salvatore Giuffrida e di don Sebastiano Saturnino, hanno schiuso all’artista Caltabiano le porte di un premio, conferitogli anche a fronte di un legame con Macchia così forte da spingerlo a firmare le sue opere con il nome della predetta frazione giarrese.

Diversamente, il premio “Maschera d’argento” è stato assegnato alla marionettistica fratelli Napoli, per la sagacia con la quale hanno saputo mantenere intatta nel tempo, l’efficacia emozionale degli spettacoli della tradizione pupara. La trafila delle rappresentazioni teatrali è stata chiusa dallo spettacolo “C’era una volta Cenerentola” tratto dall’opera di Perrault e rivisitato.

A metterlo in scena è stata la classe V della scuola primaria Giovanni XXIII afferente al secondo istituto comprensivo, diretto dalla dirigente Rosaria Stella Cardillo. Sotto la regia di Carmelina Cristaldi, è stato allestito uno spettacolo denso di una morale di grande attualità. Esso infatti ha esaltato i valori dell’umiltà e della pazienza come essenziali per resistere ai soprusi della vita e comprendere che i risultati migliori arrivano spesso solo dopo un lungo periodo di tribolazioni. La rappresentazione è stata anche arricchita e scandita da elementi umoristici.

Ecco l’elenco degli attori della recita: Desirèe Russo nei panni di Cenerentola, Rodrigo Perruccio nei panni del Principe Baldo, Francesca Grasso nei panni della sorellastra Matilde, Caterina Tomarchio nei panni della sorellastra Carlotta, Beatrice Fichera nei panni della matrigna, Nando Musumeci, nei panni del re, Sofia Battiato, nei panni della fata tartaruga di nome Pazienza, Gabriele Vento nei panni della guardia del re, Alberto Vitale, nei panni del narratore e mastro di ballo, Marta Borzì, nei panni della narratrice e damigella, Alessandro Pagano nei panni del messo, Francesca Indelicato nei panni della damigella, Emanuele Musumeci nei panni del valletto e del cuoco, Antonio De Salvo, nei panni del mago Checco, Raffaele Russo e Giovanni Barbagallo, nei panni dei valletti del re e Flavia Tosto, Chiara Giuffrida e Ilary Grasso nei ruoli di damigelle e farfalline. La coreografia del predetto spettacolo, è stata curata da Anna Quattrocchi, la scenografia da Sara D’Amico, mentre a ricoprire il ruolo di assistenti di scena sono state Carmelita Contarino, Maria Iraci e Venerita Russo.

La rassegna teatrale è stata anche impreziosita dalla consegna di una targa speciale a Radio Universal Tv, che quest’anno ha celebrato i suoi 40 anni dalla sua nascita.

Umberto Trovato

 

Potrebbero interessarti anche