Depuratore di Mascali, debiti e incertezze per il futuro -
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Depuratore di Mascali, debiti e incertezze per il futuro

Depuratore di Mascali, debiti e incertezze per il futuro

Depuratore di Mascali, le incertezze incombono ancora sui tempi procedurali legati alla realizzazione di un sistema di implementazione del trattamento dei reflui, necessaria per consentire che i reflui in eccesso possano essere depurati al 100%.

L’intervento in questione comporta una spesa di 1 milione 171 mila euro. Mentre più a lunga scadenza c’è anche un progetto per l’ampliamento della rete fognaria, del depuratore e della condotta sottomarina, per un importo di 24 milioni di euro (fondi Cipe).

La gestione operativa del depuratore – secondo quanto si apprende – risulta ancora condizionata dalla mancanza di liquidità a causa delle perduranti insolvenze dei Comuni consorziati (originate dalle singole difficoltà finanziarie), una situazione che si trascina ormai da numerosi anni e che oggi è diventata insostenibile.

Solo dal Comune di Giarre – dalle verifiche contabili che si fermano al 31 dicembre 2016 – il consorzio vanta un credito di oltre 800 mila euro.

Il Comune jonico, dopo svariate sollecitazioni, ha effettuato di recente due versamenti di 50 mila euro ciascuno; anche il Comune di Mascali ha effettuato dei piccoli pagamenti, mentre  il Comune di Riposto ha avviato un piano di rientro.

Il ripianamento della situazione debitoria dei singoli Comuni – così come più volte rimarcato dal presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio, Giuseppe Marletta, influisce sul rendimento dell’impianto di depurazione di Sant’Anna, anche se gli ultimi pagamenti dai Comuni hanno consentito di scongiurare l’emergenza in piena estate.

Nonostante lo sforzo di alcuni Comuni, tra cui Giarre, Comune con il maggior numero di abitanti, rimane ancora irrisolta la problematica dell’esubero delle portate.

Frattanto, nel corso della stagione estiva non sono mancati gli esposti sull’inquinamento delle acque del torrente Macchia giacchè in territorio di Santa Maria la Strada, enormi quantità di liquami, vengono scaricati direttamente sul torrente per poi giungere in mare aperto. Altre segnalazioni riguardano, invece, la presenza di rifiuti in mare trascinati dalle correnti.

Nei giorni scorsi si sono svolte delle riunioni in Prefettura per fare il punto della situazione alla presenza delle varie figure tecniche del consorzio. Tavoli e confronti che non sembrano mutare lo stato delle cose.

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