Una bomba ecologica senza precedenti nel gigantesco parco regionale incompiuto alle spalle di via Mameli, a Trepunti. Un’area che si affaccia, da un lato, anche sulla Statale, in totale stato di abbandono. Ruderi cementizi assediati dalla gramigna.

Del parco, mai aperto,  oggi non è rimasto più nulla: l’arena sommersa dalla folta vegetazione e che rappresenta un potenziale pericolo in caso di incendi essendo confinante con gli insediamenti di edilizia popolare di via Mameli.

Rovi, sterpaglie hanno coperto tutto, compresi i campi da tennis, ridotti ai minimi termini. Ma non i cumuli di rifiuti ingombranti. Una quantità smisurata. Impressionante.

Decine di elettrodomestici in disuso lasciati sulla stradina che costeggia il parco e che rendono difficile il transito delle auto. Lungo un tratto di oltre 100 metri rifiuti ingombranti di ogni tipo, lasciati ad imputridire al sole sotto il cartello in cui il Comune avverte che l’area è dotata di sistema di video sorveglianza. Una amara beffa.

All’interno del parco c’è spazio anche per l’eternit di una vecchia vasca di accumulo lasciata in bella vista. Ma a Trepunti, ingresso sud della città, dove si concentrano gli arrivi di migliaia di vacanzieri diretti a mare e che giungono a Giarre attraverso l’autostrada, detiene altri record decisamente poco edificanti.

Certamente il numero maggiore delle storiche incompiute il cui futuro sembra essere quello di rimanere eternamente abbandonate al degrado: la piscina, il centro polifunzionale, il parco regionale con la pista per auto-modellismo, l’arena e gli annessi campi da tennis.

E infine la più recente delle incompiute: la rotatoria di via Luminaria, consegnata nell’estate 2016 senza la necessaria bretella di raccordo. L’assenza di questa infrastruttura comporta le inevitabili strozzature a ridosso della rotatoria e all’incrocio tra la via Luminaria e il viale Sturzo.

A oggi rimane teoria un progetto per la realizzazione di una strada che collega la rotatoria con la Statale 114, bypassando il centro abitato di Trepunti. Occorre, infatti, reperire le somme per la realizzazione delle opere e per procedere alle espropriazioni dei terreni confinanti.