Riposto, omicidio Dario Chiappone: Tribunale del Riesame conferma ordinanza custodia cautelare -
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Riposto, omicidio Dario Chiappone: Tribunale del Riesame conferma ordinanza custodia cautelare

Riposto, omicidio Dario Chiappone: Tribunale del Riesame conferma ordinanza custodia cautelare

Il tribunale del Riesame di Catania ha confermato l’ordinanza della custodia cautelare a carico del giarrese Agatino Tuccio (nella foto), arrestato per l’omicidio premeditato di Dario Chiappone, il 27enne giarrese sgozzato la sera del 31 ottobre scorso in via Salvemini a Riposto, mentre era appartato in auto in compagnia di una donna.

Il legale di Agatino Tuccio, avv. Enzo Iofrida, in seguito al diniego del Tribunale del Riesame che ha respinto l’istanza di scarcerazione, anticipa l’intenzione di ricorrere in Cassazione. Agatino Tuccio lo scorso 23 giugno era stato tradotto nel carcere di piazza  Lanza a Catania, con provvedimento del  sostituto procuratore Santo Distefano che conduce le indagini sull’omicidio di Chiappone.

Intanto proseguono nel massimo riserbo le indagini che secondo quanto trapelato – coinvolgono diverse persone, tra cui quel Salvatore Di Mauro,  inteso “Turiddittu” che si è reso irreperibile da circa due mesi. L’uomo, noto alle forze dell’ordine era stato arrestato nel 2001 nell’operazione “Euroracket”, ritenuto elemento di spicco della criminalità, è di fatto latitante. Anche lui è accusato di omicidio

La svolta alle indagini sull’omicidio di Dario Chiappone  è avvenuta nel maggio scorso, quando, a sorpresa, è stato disposto il sequestro dell’auto di Di Mauro, una Ford Fiesta. Sull’auto i carabinieri del Sis avevano rilevato delle tracce ematiche ed esattamente nei tappetini di stoffa lato passeggero, parte anteriore, accanto al posto del conducente e nella parte posteriore.

Inoltre sarebbero state trovate delle impronte digitali. Le tracce ematiche rilevate confermerebbero che il sangue sarebbe stato calpestato con le scarpe degli assassini.

E nella scena del crimine, in fondo a quel vicolo buio, nella zona residenziale di Riposto,  il sangue sul selciato era presente in grande quantità. Pochi giorni fa, poi, la comparazione delle tracce ematiche al Ris di Messina alla presenza dei legali dei due indagati avrebbe fugato ogni dubbio.

 

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