Emergenza incendi in Sicilia: 2.000 ettari distrutti nel messinese. Vigili del Fuoco allo stremo. USB VVF dichiara lo stato di agitazione -
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Emergenza incendi in Sicilia: 2.000 ettari distrutti nel messinese. Vigili del Fuoco allo stremo. USB VVF dichiara lo stato di agitazione

Emergenza incendi in Sicilia: 2.000 ettari distrutti nel messinese. Vigili del Fuoco allo stremo. USB VVF dichiara lo stato di agitazione

Duemila ettari di uliveti e vigneti distrutti dal fuoco nella zona del messinese. Danni incalcolabili all’economia locale. Incendiati ettari di pineta, devastato uno dei polmoni verdi più belli e importanti dell’Isola.

“Quello che sta succedendo è il disastro più grave degli ultimi anni, un vero e proprio olocausto della biodiversità. Il fuoco sta provocando una catastrofe. Lo afferma Coldiretti Sicilia con riferimento alla devastazione ancora in corso. Qui siamo in presenza di un vero e proprio piano criminale che va fermato  anche con l’esercito. Chiediamo interventi massicci di controllo nelle aree a rischio e tolleranza zero nei confronti dei piromani che stanno mettendo in ginocchio un’intera regione– commenta il presidente Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri.

La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella di non accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde.

Soprattutto nelle campagne – aggiunge Coldiretti Sicilia –  non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente”.

L’emergenza incendi in Sicilia caratterizzata da un inizio stagione estiva 2017 con una molteplicità di richieste di intervento registrate dalle Sale Operative dei nove Comandi VVF siciliani e dalla stessa SO presso la Direzione Regionale VVF Sicilia: “abbiamo riscontrato – scrivono in una nota i vertici di USB VV.F. Sicilia – che in nessuno dei nove Comandi risulta potenziato il dispositivo di soccorso e di lotta antincendio da impiegare sugli interventi AIB e di interfaccia, salvo un semplice avviso pubblicato sul sito della protezione civile regionale con “rischio incendi” e che comunque non autorizza l’adeguamento delle “stazioni antincendio” al tipo di pericolosità e allerta poiché nulla risulta attualmente concordato con quest’ultima, nonostante l’obbligo relativo alla stipula del cosiddetto “Accordo di Programma in materia di attività regionale di Protezione Civile” (Legge 353/2000).

“Ricordiamo che l’organico dei vigili del fuoco è ormai ridotto ad un rapporto di 1/15.000 per abitanti e sul territorio isolano risulta già eccessivamente sottodimensionato il dispositivo già standardizzato per gli interventi di livello Istituzionali, Soccorso Tecnico Urgente, figuriamoci nel periodo estivo in cui le chiamate alle nostre Sale Operative confluiscono come un torrente in piena!”.

USB VV.F. Sicilia acquisisce e fa sue le svariate segnalazioni sollevate dai Coordinamenti Provinciali isolani di USB VV.F. dei rispettivi nove comandi Provinciali i quali continuano incessantemente a segnalare la grave crisi in cui versano i rispettivi Comandi Provinciali isolani, in termini di Risorse Umane disponibili, Mezzi di Soccorso vecchi e vetusti, carenza di strumentazione Logistica, sedi di servizio fatiscenti rispetto alle incessanti richieste di intervento registrate e poste in lista d’attesa e di risoluzione dei gravi problemi trattati.

Per i motivi sopra descritti si dichiara lo stato di agitazione della categoria e conseguentemente si chiede l’attivazione della procedura della prima fase di conciliazione preventiva.

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