Santa Venerina: si dimette il vice presidente del consiglio comunale Giuseppe Grasso  -
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Santa Venerina: si dimette il vice presidente del consiglio comunale Giuseppe Grasso 

Santa Venerina: si dimette il vice presidente del consiglio comunale Giuseppe Grasso 

Dopo appena un giorno dalla sua elezione si è dimesso il vice presidente del Consiglio comunale Giuseppe Grasso.

Grasso era stato eletto in sua assenza nell’ultima seduta consiliare con cinque voti a favore calamitando i voti trasversali delle opposizioni consiliari e all’insaputa del suo gruppo di appartenenza “AttivaMente” (clicca e leggi S. Venerina: Giuseppe Grasso eletto vice presidente del Consiglio comunale).

Giuseppe Grasso  – che durante l’attuale amministrazione, ha svolto il ruolo di presidente del Consiglio fino ai primi mesi del 2016, prima delle sue dimissioni che hanno portato all’elezione dell’attuale presidente Valeria Rapisarda – spiega i motivi delle sue dimissioni in una nota: «Apprendo di aver subito in mia assenza, verrebbe da dire in contumacia, il voto a vicepresidente del Consiglio da parte dei due gruppi di opposizione presenti in aula.

Tale atto mi è irricevibile per le modalità con cui è maturato, spregiative del dialogo politico che chi mi ha votato si affanna poi a reclamare in sedi pubbliche e private, per il tentativo di irridere alla storia personale del sottoscritto che a differenza di altri non ha mai avuto necessità di mendicare poltrone, per il vulnus al valore degli atti del Consiglio che più volte è stato reclamato dagli stessi che oggi se ne burlano con questa votazione.

Il gruppo consiliare cui mi onoro di appartenere avrebbe potuto più volte, nel corso dei mesi scorsi, votare con le modalità perpetrate nell’ultimo consiglio un soggetto a suo piacimento all’interno dei gruppi di opposizione; non lo ha mai fatto, consapevole che una scelta di questo genere sarebbe stata antidemocratica e nefasta per il dialogo consiliare.

L’agguatello di ieri sera certifica ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, le differenze di stile e di comportamento fra chi siede sui banchi del Consiglio; per quanto mi riguarda, nel reputare meschino e irrispettoso un atto che si spinge fino all’ “’ngiurio” nel vile anonimato dell’urna, rassegno immediate dimissioni da una carica per la quale non mi sono mai candidato e mai ambita dal mio gruppo politico».

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