Micro Asilo di Macchia: tutti i dettagli dell’inchiesta della Guardia di finanza -
Catania

Micro Asilo di Macchia: tutti i dettagli dell’inchiesta della Guardia di finanza

Micro Asilo di Macchia:  tutti i dettagli dell’inchiesta della Guardia di finanza

Con la conclusione delle indagini sull’appalto sul micro asilo di via Russo a Macchia di Giarre e l’emissione di cinque avvisi di garanzia a carico della dirigente dell’area tecnica Leonardi, dei tre componenti della commissione di gara e del legale rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori, si apre uno scenario non solo giudiziario ma anche politico al Comune di Giarre.

Il sindaco Angelo D’Anna, in una intervista televisiva al telegiornale di Sestarete Jonica, ha tentato di glissare sulla delicata vicenda dell’esposto presentato dall’ex dirigente comunale arch. Nuccio Russo, dal quale è partita l’indagine della Guardia di finanza su delega della Procura, parlando di “indagine avviata sull’asilo nido di Macchia”, quando invece siamo davanti ad una conclusione indagini, preludio di una possibile richiesta di rinvio a giudizio.

Il primo cittadino giarrese ha infatti testualmente affermato che “rispetto alla vicenda l’amministrazione nel rispetto assoluto sia delle persone per le quali, ricordiamo si stanno svolgendo delle indagini (quindi non c’è nessuno che è indagato e mi auguro che si possano preventivamente chiarire tutte le questioni)”. Aggiungendo che “sono fatti che risalgono ad un anno e mezzo addietro e che hanno visto tutta una serie di comunicazioni di esposti che hanno portato l’organo inquirente a questa determinazione informando alcune persone che vi sono delle indagini in corso che li riguardano. Quello che come primo cittadino mi interessa ribadire è che vorrei che all’interno dell’Ente si ritrovi maggiore coesione e armonia perché per poter lavorare e dare risultati c’è bisogno del contributo di tutti e quindi i dirigenti devono essere sereni nella possibilità di svolgere il proprio lavoro e i dipendenti devono essere tutelati nello svolgimento del proprio lavoro, mentre l’amministrazione deve poter garantire ai cittadini le risposte che tutti quanti si attendono. Questa è la considerazione che mi sento di fare rispetto ad una vicenda che verrà portata avanti da chi di dovere nell’assoluta autonomia e il rispetto dovuto”.

Tornando al cuore dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza e sfociata nell’emissione di cinque avvisi di conclusione indagini, si apprendono importanti particolari sulla delicata vicenda ora sotto i riflettori della Procura di Catania.

Secondo l’accusa la dirigente dell’Area Tecnica, Pina Leonardi con i componenti della commissione aggiudicatrice della gara a trattativa privata bandita dal Comune per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria dell’asilo nido di via Russo a Macchia, nello svolgimento delle loro funzioni e del loro servizio, il legale rappresentante dell’impresa aggiudicatrice dei lavori, con mezzi fraudolenti consistiti nell’aver ammesso a partecipare alla gara a trattativa privata l’impresa Elfo srl, attestando falsamente nel verbale di gara, la presentazione di tutte le offerte entro il termine di ricezione previsto dal bando di gara delle ore 12 dell’11 aprile 2016, alteravano il criterio di aggiudicazione e così turbavano lo svolgimento della gara medesima, l’ammissione della società Elfo srl avendo comportato l’applicazione del sistema di aggiudicazione della media ponderata, laddove l’esclusione della predetta società per tardività dell’offerta avrebbe imposto l’applicazione del sistema del massimo ribasso, previsto nel caso in cui il numero delle imprese partecipanti fosse stato inferiore a 10; in tal modo – sostiene la Procura – determinavano l’aggiudicazione all’impresa Imprefer srl per l’importo di 130.239,77, laddove fosse stato applicato il criterio del massimo ribasso l’appalto sarebbe stato aggiudicato alla “Diemmea Service”.

Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi del concorso della presidente della commissione di gara e dei suoi componenti, preposti dal Comune di Giarre agli incanti.

Per il reato di falsità ideologica in concorso, al fine di eseguire il reato, “la dirigente Leonardi nella veste anche di presidente della commissione di gara, unitamente ai componenti della predetta commissione, nello svolgimento delle loro funzioni e del loro servizio, attestavano falsamente nel verbale di gara n.1, prima seduta pubblica del 13 aprile 2016 che entro il termine di ricezione previsto dal bando di gara delle ore 12, dell’11 aprile 2016, erano pervenuti i plichi contenenti le offerte di n.10 imprese, fra le quali quella della Elfo srl, laddove l’offerta di tale impresa era pervenuta alle ore 13,06 ell’11 aprile 2016”. Fin qui il contenuto degli avvisi di conclusione indagini.

Come detto la vicenda trae origine da un duplice esposto presentato nei mesi scorsi dall’ex dirigente tecnico arch. Nuccio Russo autore di un’altra denuncia alla Procura e che potrebbe avere dei risvolti giudiziari. Questa volta Russo ha rappresentato per iscritto un presunto abuso d’ufficio contestandolo al comandate della Polizia Locale, Maurizio Cannavò.

Nell’esposto inoltrato all’Anac, alla Procura della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania e all’Assessorato Regionale alle Autonomie locali, l’ex dirigente tecnico contesta il comportamento del comandante Cannavò, “che, per effetto dei poteri conferitigli dall’ex sindaco Roberto Bonaccorsi e dall’attuale Angelo D’Anna, ritiene di poter agire anche in dispregio a puntuali sentenze giudiziarie. A seguito di un contenzioso generato tra tutto il personale della Polizia Municipale e l’Amministrazione Comunale, riguardante la pulizia delle divise dei Vigili Urbani, allora posta a carico economico del Comune, è stato determinato, con due sentenze del Tribunale di Catania, che non spetta al Comune pagare la pulizia delle divise in dotazione dei Vigili Urbani.

Nonostante quanto disposto con le citate sentenze il comandante della Polizia Locale, Cannavò – si legge nell’esposto – ha pensato di agire in totale difformità, operando in danno all’Ente, impegnando, quindi, nuove somme per la pulizia delle divise e incaricando una lavanderia locale per tale servizio. Non solo. Russo evidenzia che “negli esercizi successivi lo stesso dirigente Cannavò ha continuato ad operare sempre allo stesso modo”. Nella denuncia trasmessa agli organi giudiziari l’arch.Russo, poi, non ha risparmiato accuse anche all’ex Segretario comunale, Rossana Manno: “distratto e non curante di un’azione che viola l’applicazione di sentenze, a discapito dell’Ente, diversamente dal rigore giustizialista utilizzato sempre nei confronti degli altri dipendenti”.

Mario Previtera

Potrebbero interessarti anche