Nell’ultimo fine settimana il vasto agglomerato urbano Jungo è stato teatro di un duplice incendio di sterpaglie. E non poteva essere diversamente considerato che tutta la zona tra via Trieste, via Romagna e parte terminale di corso Europa, sono assediate da una folta e incontrollata vegetazione.

I residenti che nell’ultimo fine settimana, in seguito ad un rogo che ha inghiottito una porzione di terreno rischiando di raggiungere i vicini insediamenti abitativi,  hanno temuto per la loro sicurezza, chiedono al Comune di intervenire prima che possa posa verificarsi l’irreparabile.

Ormai ad estate avviata il quadro rimane immutato. Sterpaglie di erba alta a ridosso degli alloggi di via Trieste: una selva di sterpaglie ha raggiunto oltre il metro di altezza. Analogo il copione sul prolungamento di via Romagna dove ricadono i nuovi alloggi popolari del quartiere Jungo che rischiano di essere attaccate dalle fiamme in caso di incendi per la presenza di rovi vicini agli edifici e sul ciglio della strada rendendola in diversi punti anche impraticabile da auto e pedoni.

Pericoli incombenti anche nell’area a verde invasa dalla boscaglia che circonda gli alloggi ex Gescal e quelli incompiuti di via Trieste, già teatro di vasti roghi. Non meno preoccupante il quadro lungo un tratto di corso Europa: i terreni che si affacciano sull’arteria sono circondati dalla folta vegetazione cresciuta a dismisura e che, nella malaugurata ipotesi di un incendio, rischia seriamente di attaccare una vasta zona residenziale nella quale ricadono decine di insediamenti abitativi.

Eppure c’è una ordinanza sindacale, ma diventa difficile farla applicare quando, il Comune, per primo, la disattende. Cimitero di Trepunti docet.

Mario Previtera 

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