Giarre, carteggio Procura Corte dei conti: il sindaco costretto a rompere il silenzio -
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Giarre, carteggio Procura Corte dei conti: il sindaco costretto a rompere il silenzio

Giarre, carteggio Procura Corte dei conti: il sindaco costretto a rompere il silenzio

Per giorni ha preferito rimanere in silenzio. L’attacco sferrato dall’ex sindaco Roberto Bonaccorsi era stato minimizzato, salvo poi ricredersi sulla vicenda del carteggio Procura della Corte dei Conti – Comune che il sindaco D’Anna, prima della sortita di Bonaccorsi aveva taciuto alla città. E sopratutto ai diretti interessati: i vigili urbani e le figure professionali dell’Area tecnica dell’Ente. Poi, dopo che la stampa ha sollevato quello che il sindaco D’Anna questa mattina avrebbe definito un “polverone”, rendendo nota l’imbarazzante corrispondenza con la Procura della Corte dei Conti, improvvisamente sente la necessità di rompere il silenzio, facendo circolare sui social  un proprio intervento sulla delicata questione.

Il sindaco D’Anna, in buona sostanza, consapevole di essere ormai finito nel mirino di decine di dipendenti comunali, ammette i fatti, puntualizzando, tutto quello che già da giorni era trapelato sulla stampa.  D’Anna afferma di avere dato indicazione ai Dirigenti -sotto la supervisione del Segretario Generale – di verificare puntualmente tutta la documentazione esistente in merito, che riguarda non solo il Corpo di Polizia Municipale ma altresì alcuni progetti dell’Ufficio Tecnico. Riservandosi di dare ancor più ampia e dettagliata notizia allegando anche le fonti documentali. Il sindaco, a questo punto, sembra quasi disorientare chi legge poichè precisa, da un lato, che le indennità erogate non sono state finanziate con fondi di bilancio comunale ma sono state oggetto di specifici e vincolati finanziamenti regionali o europei risalenti a periodi antecedenti la sua sindacatura. Aggiungendo, però, che “non appena saranno recuperate le somme in oggetto di cui la Procura della Corte dei Conti ha sottolineato l’obbligo di non corresponsione – in quanto frutto di attività lavorativa svolta nel 2013 successiva al mancato rispetto del Patto di Stabilità nell’anno 2012 – le stesse dovranno essere tempestivamente restituite agli Enti finanziatori che li avevano inviati al Comune prima del suo insediamento”. In pratica rimarca che i fondi pur non essendo comunali saranno restituiti lo stesso!

Poi, nel tentativo di difendersi, nonostante la Procura della Corte dei conti definisce “finto” il parere legale con il quale il sindaco D’Anna ha sbloccato il pagamento delle indennità, suscitando l’intervento dei magistrati contabili, sottolinea che “il mancato rispetto del Patto di Stabilità nel 2012 era ben conosciuto nell’anno 2013, che tuttavia nell’aprile 2014 il Consiglio Comunale approvava unanimemente la delibera n. 31 del 29 aprile la quale, con la proposta di deliberazione del 27.2.2014 ed i relativi allegati sottoscritti anche dal Sindaco pro tempore e dai Dirigenti interessati, veniva inoltrata alla Regione per la richiesta di finanziamento pur consapevoli, quindi, del mancato rispetto delle condizioni del rispetto del Patto di Stabilità poi ribadite dalla Corte dei Conti con il parere richiesto nel 2015”.

Per poi concludere la nota, giungendo ad una sua personale considerazione che stride con le decisioni adottate dopo la “strigliata” della Procura della Corte dei conti:  “il lavoro svolto è giusto che venga sempre remunerato e così mi sono sempre pronunciato fin dai miei primi incontri con i Vigili Urbani, ed in tal senso chiesi ai funzionari dell’Ente di individuare la soluzione più idonea a chiudere la questione nel rispetto degli obblighi di legge. E’ probabile che non sarà questo l’atto finale della vicenda che avrà ulteriori risvolti. Il Comune di Giarre, per quanto a mia conoscenza, rimane al momento l’unica realtà che non avrà ancora definito questa pendenza”.

In effetti, riflettendoci  bene è proprio un grande polverone quello sollevato. La polvere di una città irriconoscibile ridotta ad un cantiere dismesso che si solleva al primo venticello.

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