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Acireale, tavola rotonda sulle opere della scrittrice Gabriella Calì

Acireale, tavola rotonda sulle opere della scrittrice Gabriella Calì

La Società di Mutuo Soccorso “Agostino Pennisi” di Acireale sensibile al valore della cultura come fattore di crescita civile per la collettività ha promosso nella propria sede una tavola rotonda di confronti sulle opere letterarie della scrittrice acese Gabriella Calì, con particolare riguardo al suo romanzo “Sette storie per 7 giorni”, edito da Prova d’Autore.

La scrittrice è stata presentata dal presidente del sodalizio, cav. Alfio Leotta che si è così espresso: “Gabriella Calì (nella foto a destra) è una persona molto affabile e di una forza d’animo eccezionale anche se affetta da retinite pigmentosa.

Diplomata all’I.T.C. “A. Majorana”, ha buona cultura letteraria espressa bene nelle sue opere con scrittura scorrevole, moderna e funzioni educative nei riguardi della cultura sociale”. Queste le opere: “La ragazza della foto” (1996), “Il dono” (2009), “Sette storie per 7 giorni” (2014),  “Toby e i suoi amici” (2016). Mario Grasso, scrittore, coordinatore della serata, ha aperto i confronti evidenziando la linea letteraria del romanzo “Sette storie per 7 giorni” che si presenta come punto d’incontro tra la linea medio-orientale della fiabistica (Le mille e una notte), e la caratterizzazione europea danubiana e del nord-europa della narrativa moderna, che fa capo a Ulysses” di James Joyce ed a “La coscienza di Zeno” di Svevo.

Il primo relatore, la giovane avv. Stefania Calabrò, critico letterario, centra il suo intervento sul romanzo, sulla sua “varietà” dato che comprende ben sette romanzi in uno, sulla scorrevole prosa narrativa, e mette in evidenza l’originale e avvincente intelaiatura.

“L’idea di Gabriella – ha sottolineato – è stata quella di presentare non solo le sette  singole vicende umane, culturali e psicologiche dei protagonisti ma anche quella di averle amalgamate attraverso un valido espediente letterario. Un “fil rouge” con il racconto della vita dello  italoamericano Andrew De Falco, dei suoi successi economici e insuccessi affettivi, che ha invitato nella sua Villa, sette autori non ancora affermati per scrivere una “storia” ciascuno e, quindi, conoscerli attraverso i loro scritti, che testimoniano dei loro sogni, delusioni e ricordi”.

A seguire un’altra giovane relatrice, Giulia Sottile, psicologa, direttrice del Gruppo Convergenze Intellettuali e Artistiche Italiane. La Sottile si sofferma sul volume pedagogico “Toby  e i suoi amici”, edito da Prova d’Autore, indirizzato ai giovani e agli educatori, “volume – ha detto  – che conferma la dote di narratrice della Calì nel creare un modo di gradevoli sorprese anche sul piano della letteratura per i giovani”.

Il terzo relatore, l’acese Antonio Leotta, docente di Economia Aziendale all’Università di Catania, si è anche lui soffermato sul romanzo “Sette storie per 7 giorni”. Il prof. Leotta ha sostenuto che “la storia di Andrew è quella  di un uomo ricco e potente che ha imparato a fare i conti con tutto ciò che non si può comprare: l’amore e la salute. Ha dovuto così imparare a conoscere in modo diverso le persone, non a selezionarle, ma a passare dal guardare, all’ascolto, ai sentimenti. Che per conoscere una persona occorre entrare in contatto con il suo modo di pensare, che è fatto di sogni, fantasmi, delusioni e ricordi. E Andrew in questo modo arriva a dedicarsi verso il bene degli altri”.

Tra i messaggi forti del romanzo il prof. Leotta ha ricordato: “ogni cosa, come ogni persona, ha una storia; “per conoscere le cose e le persone, bisogna conoscerne le storie”; “questa conoscenza ci aiuta senz’altro a conoscere noi stessi”.

Sono stati presenti, tra gli altri, Rosario Grasso, presidente dell’associazione “104 Orizzontale” onlus che fornisce servizi ai soggetti svantaggiati, sia disabili che normodotati, e l’editrice, Nives Levan, che ha letto alcune pagine del romanzo.

Camillo De Martino

Nella foto di copertina, da sinistra: Antonio Leotta, Stefania Calabrò, Mario Grasso, Gabriella Calì, Alfio Leotta, Giulia Sottile.

 

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