Giarre, la Corte di Conti boccia la rimodulazione del piano di riequilibrio. Giannunzio Musumeci: "E' dissesto certo" -
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Giarre, la Corte di Conti boccia la rimodulazione del piano di riequilibrio. Giannunzio Musumeci: “E’ dissesto certo”

Giarre, la Corte di Conti boccia la rimodulazione del piano di riequilibrio. Giannunzio Musumeci: “E’ dissesto certo”

Indietro tutta. E’ dissesto quasi inevitabile. Non ha dubbi il consigliere comunale Giannunzio Musumeci che ieri era in Consiglio comunale, ha paventato uno scenario drammatico. Che non lascia speranze.

Nell’ultima delibera della Corte dei Conti trasmessa al Comune di Giarre lo scorso 17 aprile relativamente al Piano di riequilibrio dell’Ente per il quale l’amministrazione, alla fine della scorsa estate si è avvalsa della facoltà di rimodularlo, portandolo da 10 a 30 anni, si sottolinea che l’Ente comunale avrebbe dovuto presentare il Piano entro il termine del 30 settembre scorso e non limitarsi all’adozione della delibera entro la medesima data.

In buona sostanza tutti gli enti che hanno consegnato alla Corte dei conti il piano dopo la data del 30 settembre (a Giarre il piano è stato trasmesso il primo di ottobre) sarebbero fuori dalla possibilità di usufruirne.

Da qui la legittima preoccupazione del consigliere Giannunzio Musumeci secondo il quale, a questo punto, “rimarrebbe in vigore il vecchio piano decennale di riequilibrio predisposto dall’ex sindaco-tecnico Roberto Bonaccorsi, oggi non più sostenibile anche in ragione dei nuovi debiti nel frattempo maturati”.

Per Musumeci, quindi, il dissesto è inevitabile anche in ragione di un Piano, quello di Bonaccorsi, che inevitabilmente provocherà un terremoto finanziario.

In aula il vice sindaco e assessore al Bilancio Salvo Vitale (il sindaco presente è rimasto in assoluto silenzio), ha evidenziato l’incoerenza dei dettami della Corte dei Conti, che, in una precedente comunicazione aveva fissato al 30 settembre la data dell’adozione, senza fare cenno dei tempi di trasmissione.

“Tuttavia – ha detto Viale – nel caso in cui si dovesse, inevitabilmente, tornare al Piano di Bonaccorsi, l’Ente si adeguerà e non dovrebbero verificarsi problemi di dissesto”. Insomma Vitale, ancora una volta, minimizza e getta acqua sul fuoco, coerentemente con le disfatte precedenti: il Conto consuntivo 2015 e il mancato pagamento agli enti erogatori delle somme dei dipendenti comunali che avevano fatto richiesta della cessione del quinto.

Vitale, su quest’ultimo tema, ha liquidato l’osservazione del consigliere Leo Patanè, affermando che “è stato un errore, un disguido tecnico. Al quale si è posto rimedio”.  Già, 5 mesi dopo. E poco importa se i dipendenti finiranno o meno nella poco edificante lista di insolventi cronici.

Mario Previtera

 

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