Catania, il dramma di Margherita, operatrice ANFE: "Abbandonata dalla Regione" -
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Catania, il dramma di Margherita, operatrice ANFE: “Abbandonata dalla Regione”

Catania, il dramma di Margherita, operatrice ANFE: “Abbandonata dalla Regione”

Si chiama Margherita Vicari, l’operatrice dell’ANFE di Catania che, nonostante sia creditrice di migliaia di euro da parte della Regione Siciliana, non è nelle condizioni, per mancanza di denaro, di per poter aiutare il proprio figlio ventenne malato di cancro.

Dal Dipartimento Formazione della Regione c’è un’allargata di braccia, mentre nel gabinetto della Presidenza della Regione regna il silenzio assoluto. Eppure, oltre il dramma umano la beffa, la signora Margherita vanta un decreto ingiuntivo esecutivo nei confronti della Regione.

Questo dramma è stato denunciato, attraverso l’appello che segue, da Costantino Guzzo, responsabile regionale USB Formazione Sicilia: “L’organizzazione sindacale USB lancia un appello di solidarietà a tutte le forze politiche per Margherita Vicari, un’operatrice dell’ANFE di Catania che vive una situazione davvero drammatica sia a livello lavorativo – visto che vanta un credito di migliaia di euro nei confronti del suo datore di lavoro – sia a livello familiare, visto che (dopo avere perso 5 anni fa un figlio) oggi si vede colpita da un’altra tragedia familiare che, purtroppo, sta investendo l’altro figlio ventenne con un cancro alla testa.

Personalmente, visto il dramma che vive questa nostra iscritta, ho provato subito a chiamare il dirigente generale del dipartimento Formazione della Regione, Gianni Silvia, ma, purtroppo, mi è stato spiegato che c’è una cronologia da seguire (anche se poi mi chiedo se tutto ciò non derivi dai pessimi controlli attuati da questa amministrazione ) e che bisogna aspettare! A questa risposta mi sono chiesto se anche la terribile malattia che ha questo ragazzo è disponibile ad ‘aspettare’, visto che il colmo dei colmi è che, malgrado il credito vantato, questa operatrice non ha materialmente le risorse per garantire le cure al proprio figlio.

Per questo motivo non mi sono fermato e ho provato a contattare Alessandro Balsamo, capo di gabinetto del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che mi ha risposto di avere la febbre. Vista la grave situazione ho inviato il seguente messaggio per metterlo a conoscenza del gravissimo problema di questa operatrice: “Una lavoratrice con il figlio con un tumore alla testa che non può comprare nemmeno le medicine e mi ha chiamato piangendo. Tra l’altro uno dei suoi figli è morto 5 anni fa. Per un problema di graduatoria non riesce ancora a percepire i soldi, pur vantando un credito di migliaia di euro e avendo un decreto ingiuntivo esecutivo. Dimmi come possiamo aiutarla, perché dobbiamo risolvere tempestivamente questo problema”.

Ancora non ho ricevuto alcuna risposta. Per questo motivo lancio un grido di solidarietà affinché si possa trovare una soluzione tempestiva, almeno per cercare di alleviare il dramma di questa operatrice nel poter garantire al figlio le giuste cure e non dovere affidarsi alla solidarietà di chi gli vive accanto Voglio concludere questo mio appello, chiedendo al presidente Crocetta se è questa la rivoluzione, la lotta alla “manciugghia” o le tutele che avrebbe garantito a tutti i lavoratori della formazione professionale siciliana, perché oggi, malgrado si vanti d’avere risparmiato o combattuto la “manciugghia”, gli unici che stanno pagando sono solo i lavoratori, parte più debole di questo sistema corrotto e clientelare”.

Fuori “onda”, Costantino Guzzo ci tiene a precisare che avrebbe denunciato il dramma di Margherita, indipendentemente dal fatto che la sua collega, già iscritta ai Cobas, ha aderito dall’USB.

Orazio Vasta

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