Rete ospedaliera: il presidio di Giarre ridotto a Casa di cura -
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Rete ospedaliera: il presidio di Giarre ridotto a Casa di cura

Rete ospedaliera: il presidio di Giarre ridotto a Casa di cura

La nuova rete ospedaliera, approvata ieri dalla commissione regionale Sanità, penalizza, ancora una volta quel che era rimasto dell’ex ospedale di Giarre, appena 54 posti letto, contro i 147 di Acireale.

Contrario a questa riforma si è detto, tra gli altri,  l’on. Salvatore Giuffrida che ieri pomeriggio assieme ad altri deputati ha abbandonato la seduta, dopo avere individuato alcune criticità che penalizzano la struttura sanitaria di Giarre, senza avere avuto rassicurazioni.

Secondo Giuffrida nella nuova rete ospedaliera scomparirà del tutto da Giarre la Psichiatria che sarà trasferita ad Acireale. Scompariranno anche 4 posti letto di day-surgery (che permettevano piccoli interventi chirurgici in giornata). Non rimarrà traccia neppure del Pte che sarà attivato a Linguaglossa.

A Giarre, secondo le rassicurazioni verbali dell’assessore regionale alla Sanità Gucciardi fornite ai deputati, saranno presenti 5 medici che avranno il compito di stabilizzare un paziente che si presenta autonomamente dovesse al Sant’Isidoro. Infine, si riducono persino  le ambulanze medicalizzate.

Indignato anche il deputato zafferanese Alfio Barbagallo che ha abbandonato ieri sera la seduta di commissione. “L’ospedale di Giarre – afferma Barbagallo – viene ridotto a casa di cura a fronte dei 54 posti letto e senza un pronto soccorso operativo. Ieri sera in commissione Sanità ho preso atto che le decisioni sul futuro del presidio sanitario giarrese erano state già assunte, senza la possibilità di attuare alcun correttivo. Per tale ragione ho deciso di non proseguire la mia partecipazione, in Commissione, non condividendo quello che ho definito “un reato”.

Ad essere penalizzato non è solo l’ospedale Sant’Isidoro ma anche altre strutture di supporto fondamentali, come il Dipartimento di salute mentale, spogliato dei servizi di prima necessità. L’invio di due medici annunciato dall’Asp non risolve le criticità della struttura, per tale ragione esprimo la mia piena solidarietà agli operatori sanitari e ai parenti degli assistiti, preannunciando la mia partecipazione alla manifestazione in programma per il prossimo 3 aprile per chiedere con forza il ripristino dei servizi di assistenza”.

 

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