Francavilla di Sicilia riscopre la tradizione dei “Vicineddi di San Giuseppe” -
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Francavilla di Sicilia riscopre la tradizione dei “Vicineddi di San Giuseppe”

Francavilla di Sicilia riscopre la tradizione dei “Vicineddi di San Giuseppe”

Nello scorso fine settimana, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe, Francavilla di Sicilia si è riappropriata di una sua antica tradizione, ossia quella dei cosiddetti “vicineddi”. Come spiega il “buongustaio” Carmelo D’Aprile, tra i promotori dell’iniziativa, «nella nostra comunità, alla vigilia del 19 marzo si usava preparare dei cibi poveri (pasta e ceci, baccalà fritto, “sciauni” con la ricotta, finocchio, ecc.) e li si offrivano ai bambini (da cui l’espressione “vicineddi”, nel senso di “piccoli vicini di casa”) al di sotto dei sette anni d’età. Questa usanza l’abbiamo rispolverata quest’anno i residenti del quartiere Matrice, nella cui chiesa si trova la statua di San Giuseppe.

Carmelo D’Aprile con alcuni dei dolci portati nella chiesa Matrice

«In pratica, abbiamo invitato le persone a portare un dolce da loro preparato. A tale appello i francavillesi “matriciani” hanno risposto con grande entusiasmo in quanto l’altare della chiesa Matrice si è riempito di svariate leccornie.

«E chi ci è venuto a trovare ha scrupolosamente rispettato pure la singolare usanza di portarsi il cucchiaio da casa.

«Grazie anche alla preziosa collaborazione del nostro arciprete Don Gerry Currò, è venuta fuori una serata meravigliosa, all’insegna della semplicità e, soprattutto, della generosità.

«Questa dei “vicineddi” – conclude D’Aprile – è dunque una tradizione che avrebbe tutte le carte in regola per essere riproposta annualmente, fino ad assurgere, magari, ad una vera e propria sagra popolare da inserire tra gli eventi artistici, culturali ed enogastronomici di Francavilla».

Rodolfo Amodeo

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