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Calatabiano: successo per la prima edizione del “Premio internazionale Castello di San Marco”

Calatabiano: successo per la prima edizione del “Premio internazionale Castello di San Marco”

La cultura da promuovere, divulgare, valorizzare in un periodo così difficile, privo di stimoli profondi è una scelta ambiziosa e coraggiosa. In questa penombra culturale ci sono ancora mecenati che scelgono di aprire le porte, accogliendo chi di cultura ne è promotore nel mondo, per far conoscere il territorio, le sue bellezze, le eccellenze che in molti ammirano distratti.

La famiglia Murabito, nella loro maestosa dimora del Castello di San Marco, ha scelto di promuovere il territorio e le eccellenze attraverso il Premio internazionale Castello di San Marco che ha accolto tanti protagonisti del panorama culturale.

A cominciare dalla giuria composta da autorevoli esponenti come: Andrea Bisicchia, il quale ha dichiarato quanto sia importante oggi in prima persona difendere e tutelare il teatro; la scrittrice Silvana Grasso che ha espresso con passione ed eleganza il suo amore per la Grande Madre, la Sicilia e la professoressa Sarah Zappulla Muscarà, cultrice della letteratura siciliana.

A condurre la serata in maniera impeccabile, la giornalista Flaminia Belfiore. Evento inaugurato da Agostino Zumbo, il quale ha conquistato il numeroso e attento pubblico con la lettura di brani di Luigi Pirandello, del quale si è ricordato il centocinquantesimo anniversario della nascita.

“Mi piace parlare di conversazione della cultura siciliana, noi siamo testimoni temporanei e dobbiamo tramandarla e preservarla per coloro che verranno dopo. È importante credere che la cultura siciliana è in grado di poterci donare un futuro”, dichiara il direttore della struttura, Daniele Murabito.

Eccellenze di grande spessore i premiati della prima edizione, la regista Giovanna Taviani che durante la premiazione da parte del primo cittadino Giuseppe Intelisano, ha raccontato del suo legame viscerale con la Sicilia, legata all’Isola dall’amore e dai lavori condotti dai fratelli Taviani, suoi padre e zio, l’ossessione per Pirandello, un rapporto che ha continuato ad alimentare fino a realizzare un evento culturale importante quale il Salina DocFest-Festival del documentario narrativo a Salina, “perché anche la realtà va raccontata in forma narrativa”, afferma la Taviani.  Inoltre, è in fase di realizzazione il film documentario “Cuntami Palermo” dedicato ai nuovi cuntisti e cantastorie siciliani che si richiamano ai modelli di Mimmo Cuticchio e di Ciccio Busacca.

Premiato dal giornalista Giuseppe Di Fazio, il direttore della Testata Giornalistica Regionale Vincenzo Morgante: “Sono fortunato: vengo pagato per fare un lavoro che amo e ricevo anche premi. La linea editoriale che ho dato è raccontare non solo le ombre, ma anche le luci del nostro Mezzogiorno. Dobbiamo spingere all’emulazione positiva che ci riguarda. Raccontare l’informazione locale, e vogliamo ritrovarci e scoprire la nostra identità, vogliamo sentirci comunità”.

Premiato anche un cultore della cultura, un uomo che ha a cuore e radicato in sé un legame con la nostra Terra, Vicente González Martín che ha dato spazio e accolto l’iniziativa “Cattedra Sicilia”, di cui è direttore a Salamanca, iniziativa senza alcun precedente, che ha fondato con l’Ambasciata italiana di Spagna, l’Università di Catania, l’associazione degli Italianisti spagnoli, l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, la Fondazione Sicilia. “Amo la Sicilia per la sua letteratura antica, continuo a insegnarla. Alla Sicilia ci lega la capacità di istaurare rapporti, una forte empatia”.

“Un desiderio che abbiamo coltivato da moltissimo tempo – dichiara la proprietaria del Castello di San Marco, Grazia Fasano Murabito – un sogno diventato realtà che si propone di mantenere viva la promozione della cultura e del territorio nelle prossime edizioni”.

Per il sindaco Giuseppe Intelisano: “Un modo intelligente , serio per promuovere il territorio, per la nostra cultura isolana, grazie alla famiglia Murabito”.

I premiati hanno ricevuto una splendida stilizzazione del vulcano realizzata con argento, corallo e pietra lavica dall’orafo Giovanni Grasso di Giarre.

Ancora una volta la cultura ci indica il cammino da seguire per non rimanere orfani e tracciare insieme nuovi percorsi portando con noi quanto di prezioso e autentico offre la nostra amata Sicilia

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