Francavilla di Sicilia, quattro giorni con Re Burlone -
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Francavilla di Sicilia, quattro giorni con Re Burlone

Francavilla di Sicilia, quattro giorni con Re Burlone

Prendono il via oggi, sabato 25 febbraio, le manifestazioni del rinomato Carnevale della cittadina dell’Alcantara. Oltre ai tradizionali veglioni serali, in programma anche le sfilate dei bambini, dei carri allegorici e dei gruppi in maschera, una degustazione di dolci tipici e, nella serata conclusiva, la caratteristica ed esilarante pantomima della “Cianciùta”

Prenderà il via oggi, sabato 25 febbraio, il “Gran Carnevale Francavillese 2017”. Il programma, allestito dal sindaco Lino Monea e dall’assessore allo Spettacolo Claudia Russotti, prevede quattro serate consecutive di veglione danzante animate dal gruppo musicale “Aloha” (da stasera a martedì prossimo 28 febbraio) “condite” da appuntamenti collaterali, come la sfilata dei bambini in maschera (oggi pomeriggio alle ore 16,30 con partenza da Piazza D’Aquino) ed una degustazione di dolci tipici carnascialeschi locali a cura di “Mister Pausa” (nel tardo pomeriggio di domani, domenica 26 febbraio).

Le sfilate dei carri allegorici e dei gruppi in maschera avranno luogo alle ore 18,30 di domani (domenica 26 febbraio) e di martedì (28 febbraio). In quest’ultima giornata (sempre intorno alle ore 18,30) sfilerà anche la tradizionale e spassosissima “Cianciùta”, ossia il “solenne funerale” di Re Carnevale, emblema della lussuria e della trasgressione che passa a miglior vita attorniato da “vedove inconsolabili” e “piagnoni biancovestiti” in un tripudio di “assi di bastone”, “provole” e “baccalà”, simboli chiaramente allusivi agli attributi intimi di entrambi i sessi.

Nell’edizione dello scorso anno, la connotazione “erotico-popolare” del caratteristico Carnevale Francavillese ha particolarmente affascinato Damiano Marra, giovane e promettente artista figurativo del vicino Comune etneo di Calatabiano, il quale ha voluto dedicare all’evento un pregevole dipinto che ha donato avantieri, Giovedì Grasso, alla rinomata “Trattoria Rapisardi”, consegnandolo personalmente ad Andrea Rapisardi, erede della nota famiglia di ristoratori della cittadina dell’Alcantara. Nella sua opera Marra fa convivere i simboli storici di Francavilla di Sicilia (ossia i ruderi del castello medievale e la fontana di Piazza San Paolo) con quelli goliardici della spassosa manifestazione carnascialesca locale, di cui il pittore calatabianese ritrae anche alcuni animatori contemporanei, con in testa Ciccino Sciacca e lo stesso (prima citato) Andrea Rapisardi.

Da sinistra: Antonio Bruno e Ciccino Sciacca, animatori del Gran Carnevale Francavillese

Da sinistra: Antonio Bruno e Ciccino Sciacca, animatori del Gran Carnevale Francavillese

«Quello di Francavilla – ha dichiarato Damiano Marra all’atto della consegna del suo dipinto alla famiglia Rapisardi – è un Carnevale dalle atmosfere veramente uniche, che ho avuto il piacere di scoprire lo scorso anno su invito di un amico del luogo. Da qui l’ispirazione per questo mio disegno, facente parte della serie che sto dedicando ai vari Comuni della Valle dell’Alcantara e del limitrofo comprensorio jonico etneo, mano a mano che ne conosco ed apprezzo le peculiarità».

Anche se informalmente, dunque, a Francavilla di Sicilia il Carnevale 2017 ha preso il via giovedì scorso con la consegna ufficiale alla Trattoria Rapisardi del dipinto dell’artista Marra. Ma nella stessa serata c’è stato anche un altro gradevole “fuoriprogramma”, ossia la “romantica” passeggiata per le vie cittadine (con incursioni negli esercizi commerciali) di Ciccino Sciacca ed Antonio Bruno, rispettivamente nelle vesti del Re Burlone e della sua consorte, ai quali va riconosciuto il merito di perpetuare la tradizione tipicamente farsesca della manifestazione carnascialesca francavillese, che nel secolo scorso vedeva cimentarsi in “lazzi, frizzi e sberleffi” persino “seriose” personalità locali, che facevano proprio l’antico brocardo latino “semel in anno licet insanire” (ossia “una volta all’anno è lecito impazzire”). Le “farse” per le vie del paese iniziavano allora già nell’ultima decade di gennaio, così come testimonia il vecchio motto popolare locale “Dopu Sant’Antòni màschiri e soni” (“Dopo Sant’Antonio – ossia il 17 gennaio – maschere e suoni”).

Adesso, in tempi che ben poco concedono alla spensieratezza ed al divertimento, tutto è concentrato in meno di una settimana. Ma anche il “blasonato” Re Burlone francavillese, al pari di tanti altri suoi “sudditi”, ha dovuto “stringere la cinghia”. E tanto, dunque, gli basta per sentirsi degnamente celebrato.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: il pittore Damiano Marra (primo da sinistra) mentre consegna ad Andrea Rapisardi il suo dipinto sul Carnevale Francavillese (riprodotto ingrandito accanto)

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