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Randazzo: dopo 13 anni di lavori, il Centro Culturale “ex Cinema Moderno” è stato consegnato alla città

Randazzo: dopo 13 anni di lavori, il Centro Culturale “ex Cinema Moderno” è stato consegnato alla città

Benché tra esecuzione dei lavori e apertura della struttura siano passati tredici anni, la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto fa passare in secondo piano ogni vena polemica. Adesso si pensa al futuro utilizzo: un incubatore culturale dinamico e interdisciplinare.

Come da programma, domenica pomeriggio si è inaugurato il Centro Culturale Polifunzionale Comunale realizzato nei locali dell’ex “Cinema Moderno”, conosciuto anche con il nome di “Cinema delle Rose”. La cittadinanza e soprattutto i giovani aspettavano, da tempo, l’inaugurazione della struttura; pertanto hanno partecipato numerosi e con interesse alla sobria manifestazione.

taglio del nastroAlla cerimonia, oltre a una nutrita schiera di ex sindaci, erano presenti la giunta municipale, le autorità civili e militari e una rappresentanza di consiglieri comunali, tanto di maggioranza quanto di opposizione.

Dopo il taglio del nastro di colore rosso, che il sindaco in carica ha voluto condividere con gli ex sindaci che si sono avvicendati negli ultimi quarant’anni, è seguita la preghiera di benedizione recitata dall’arciprete della Basilica di Santa Maria, don Domenico Massimino.

Per molti cittadini che oggi hanno più di cinquant’anni di età, l’ex “Cinema Moderno” rappresenta un luogo di spensieratezza perché a questo locale sono legati tanti ricordi e tante emozioni per i film visti e per le tante serate danzanti che si tennero sino la fine degli anni Settanta.

L’ex “Cinema Moderno”, finalmente torna a essere un luogo di aggregazione sociale completamente rinnovato, confortevole ed elegante, con impianti tecnologici nuovissimi al suo interno. Qui, d’ora in poi, potranno essere ospitati incontri, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, concerti, convegni, congressi e altre iniziative culturali.

padre MassiminoDopo l’acquisto dei locali, perfezionato nel 2003, in attuazione di due progetti esecutivi predisposti dall’Amministrazione guidata dal sindaco Ernesto Del Campo, dall’estate 2011, sono stati eseguiti i lavori di ristrutturazione ad opera dell’A.T.I. “Sicilville e Ri.Co. S.r.l.”, aggiudicataria dell’appalto per un importo complessivo di circa 1.300.000 euro, finanziati con i fondi pubblici del Prusst Valdemone.

La rinascita della struttura è stata celebrata con l’inno d’Italia eseguito dal Complesso Bandistico “Erasmo Marotta” di Randazzo diretto dal Maestro Angelo Zirilli. A seguire è stato proiettato un filmato time-lapse relativo alla realizzazione dei lavori esterni, creato da Giuseppe Gangemi, e due documentari riguardanti la “Settimana Santa” a Randazzo e la “Vara”, entrambi realizzati dall’Associazione “Etna Cultura”.

interno cinemaLa serata si è conclusa, dopo un rinfresco preparato dai docenti e dagli alunni dell’istituto Alberghiero “E. Medi” di Randazzo, con uno spettacolo musicale dal titolo “Infinito Tascabile”.

Nel corso del suo intervento di saluto, il sindaco Michele Mangione ha riconosciuto i meriti dell’iniziativa e dell’avvio del percorso per la realizzazione dell’opera pubblica al suo predecessore, l’ex sindaco Ernesto Del Campo e nella logica della continuità amministrativa, sono state acquisite le necessarie autorizzazioni per la definitiva apertura del Centro. I ringraziamenti sono stati rivolti pure ai progettisti, al pool di tecnici e all’ufficio tecnico comunale e a quanti, in questi anni, hanno reso possibile i lavori di progettazione, esecuzione della ristrutturazione e il completamento dell’importante opera.

La numerosa partecipazione di pubblico è sintomo delle molte aspettative che i cittadini, di ogni età ed estrazione culturale, ripongono verso la nuova struttura, la sua gestione e la relativa custodia.

Secondo l’opinione diffusa tra i presenti, il momento di festa collegato all’inaugurazione non deve considerarsi come il traguardo bensì come l’inizio di una nuova tappa. Infatti, d’ora in poi, bisognerà dimostrare di sapere gestire la struttura, valorizzandola ulteriormente e mettendola a disposizione delle tante legittime aspettative che animano il tessuto socio-culturale della città, a dir il vero, negli ultimi anni, un po’ intorpiditosi.

Gaetano Scarpignato

 

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