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Riposto, in Consiglio Comunale approda la “questione stipendi”

Riposto, in Consiglio Comunale approda la “questione stipendi”

Due lavoratori del Comune di Riposto in segno di protesta contro il mancato percepimento degli stipendi ieri sera hanno occupato l’aula consiliare in occasione della seduta del civico consesso ripostese. La presenza tra gli scranni dei due lavoratori impediva l’apertura della seduta e per questo la presidente del Consiglio comunale Mariella Di Guardo ha dovuto più volte convocare la conferenza dei capigruppo per decidere il da farsi.

La seduta non è stata formalmente aperta e si è trasformata in una assemblea pubblica. Sono stati ascoltati i lavoratori che aspettano lo stipendio di novembre e il 15 dovrebbero percepire la tredicesima.

consiglio-riposto3«Abbiamo denunciato che non era stata rispettata la cronologia dei pagamenti – ha detto l’ispettore superiore della Polizia locale, Salvo Iraci – mentre per legge devono essere prima pagati mutui e stipendi il resto viene dopo inclusi i decreti ingiuntivi. Tutti noi abbiamo un prestito o un mutuo. Sappiamo che il Comune per pagare gli stipendi ha stornato il pagamento di una fattura alla Rsu: perché non si è fatto prima?».

Tutti i consiglieri hanno espresso solidarietà ai lavoratori. Il consigliere Ezio Raciti ha invitato l’amministrazione a protestare contro la Regione, ha annunciato che non avrebbe partecipato più a nessuna seduta fin quando non fosse stato risolto il problema e che avrebbe presentato un’interrogazione per conoscere la cronologia dei pagamenti del Comune.

Il sindaco Enzo Caragliano ha spiegato di non comprendere la presenza in aula di un contrattista dato che il Comune tratta allo stesso modo tutti i dipendenti, senza distinguere tra comunali e articolisti e di avere pagato lo stipendio a tutti contemporaneamente, anche in assenza dei trasferimenti regionali per gli stipendi del personale precario.

consiglio-riposto2L’Ente ha anticipato la quota regionale per 7 mensilità ai ben 80 articolisti in forza al Comune su un totale di 180 dipendenti. La cifra anticipata si aggira intorno al milione di euro e per questo le casse comunali sono in sofferenza.

Il sindaco ha precisato che la banca non paga altro se non si pagano prima gli stipendi e ha aggiunto che la protesta dei lavoratori era tardiva dato che sono partiti i pagamenti dello stipendio di novembre, avendo avuto assicurazione da parte della Regione che a giorni sarebbe arrivato il 40% dei trasferimenti previsti; anche se, peraltro, manca ancora il decreto.

Le tredicesime saranno pagate con valuta 19 dicembre. Il sindaco ha, quindi, ribadito che la protesta va fatta in altre sedi e che nelle stesse condizioni di Riposto, a causa dei ritardi nei trasferimenti regionali, ci sono anche altri Comuni soprattutto quelli con tanti articolisti. E non ha escluso che ci sarà un momento in cui, come nei comuni viciniori, forse anche a Riposto gli operatori del servizio di nettezza urbana protesteranno.

La conferenza dei capigruppo è tornata a riunirsi e dopodichè il consigliere Ezio Raciti ha chiesto alla presidente Di Guardo di invitare i lavoratori ad uscire dall’aula per aprire la seduta di civico consesso e per rinviarla in segno di solidarietà.

I lavoratori sono usciti ma ne è nato un dibattito sull’opportunità di rinviare la seduta: contrario il consigliere e assessore Grasso, ritenendo che non sia legittimo rinviare senza aver prodotto nulla. Mentre il consigliere Pennisi si è detto favorevole al rinvio data l’ora tarda.

La presidente Di Guardo ha replicato che data l’eccezionalità della protesta anche per una questione di ordine pubblico la proposta di rinvio sarebbe stata messa ai voti. E il punto all’ordine del giorno è stato, quindi, rinviato a giovedì.

A margine della seduta il consigliere Carmelo D’Urso di Fratelli d’Italia An, solidale con i lavoratori, condanna però chi cerca di strumentalizzare un problema che non ha colore politico.

Maria Gabriella Leonardi

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