Giardini Naxos “paladina” della Costituzione -
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Giardini Naxos “paladina” della Costituzione

Giardini Naxos “paladina” della Costituzione

Giuseppe Leotta, leader del Comitato per il “No” costituitosi nella prima colonia greca di Sicilia in occasione del recente referendum, si dichiara estremamente soddisfatto per l’inequivocabile risposta data dai suoi concittadini alla discussa proposta di riforma del Governo Renzi

Si è conclusa positivamente l’esperienza del Comitato Democrazia Costituzionale di Giardini Naxos, guidato da Giuseppe Leotta. Nella prima colonia greca di Sicilia, infatti, al recente referendum ha barrato il “No” oltre il settanta per cento dei votanti. Le varie iniziative di sensibilizzazione poste in essere negli ultimi mesi dal suddetto Comitato hanno quindi sortito gli effetti sperati.

«Il nostro Coordinamento – scrive in una nota a consuntivo il leader Giuseppe Leotta (nella foto con sullo sfondo la firma della Costituzione Italiana ad opera dell’allora presidente della Repubblica Enrico De Nicola)ha dato il suo onesto contributo, insieme a quello certamente fornito dalle altre forze politiche scese in campo, sia nell’ambito della preliminare raccolta delle firme e sia durante la campagna referendaria vera e propria, con iniziative organizzate sul territorio di Giardini Naxos e non (vedi l’assemblea svoltasi nel vicino Comune di Graniti).

«Da parte nostra, insomma, c’è stato un impegno serio e costante sul territorio, per i cui eccellenti risultati desidero ringraziare i membri del Comitato che più mi sono stati vicini, Mario Ianniello su tutti ed anche Alessandro Costantino, nonostante i vari impegni abbiano impedito a quest’ultimo un coinvolgimento costante. Inoltre non posso non esser grato alle varie personalità appartenenti ad altri gruppi con cui abbiamo instaurato un dialogo costruttivo e rapporti di sincera collaborazione, come Luigi La Spada, Mario Roma, Katia Di Blasi, Luca Gangemi, Antonio Rosario Gambacorta e Daniele Saglimbeni.

«Il verdetto venuto fuori dalle urne del 4 dicembre credo che imponga al Partito Democratico un quanto mai necessario bagno di umiltà e responsabilità su cui riflettere a fondo. Non ci stancheremo mai di ripetere che le Costituzioni si riformano per unire, e non per dividere.

«Per intanto – conclude Leotta – la nostra esperienza finalizzata al referendum si conclude qui, ma resta in noi la speranza che i valori costituzionali, che abbiamo appassionatamente seminato e difeso in questi mesi, possano continuare a sopravvivere».

Rodolfo Amodeo

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