Welfare pubblico: se ne è discusso a Catania -
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Welfare pubblico: se ne è discusso a Catania

Welfare pubblico: se ne è discusso a Catania

In questo inizio di dicembre Catania è stata teatro di un importante evento, teso a far emergere nuove proposte in materia di welfare. A coordinare il tutto, la Federazione Sindacati Indipendenti, alla presenza di molte personalità di spicco di vari settori.

Il dibattito ha ruotato attorno alle problematiche del lavoro, con particolare risalto al tema legato alla Sanità; tanto quella locale, quindi siciliana, quanto quella nazionale.

Al riguardo erano presenti anche il senatore Antonio Scavone, componente della commissione sanità al Senato, e Giovanni Burtone, esponente dell’omonima commissione alla Camera dei Deputati.

Si è quindi discusso delle condizioni della Sanità, per la verità piuttosto critiche, della carenza strutturale di personale in riferimento alle professioni sanitarie, e di disparità di assistenza sanitaria tra differenti regioni. Soprattutto tra quelle meridionali e quelle settentrionali, con attenzione maggiore alle condizioni critiche di Sicilia e Campania, come evidenziato anche pochi giorni fa dall’Istituto Superiore della Sanità.

Quello tenutosi a Catania presso il Meditur Hotel Ognina si proponeva di essere più di un semplice meeting, ovvero un vero e proprio impegno da portare a termine a beneficio dei cittadini.
Da questo punto di vista ogni idea o proposta di novità in campo di welfare può essere bene accetta. Come per esempio il progetto sperimentale che sta nascendo in Sicilia proprio in questi giorni legato all’utilizzo medico della marijuana.

Diffuso da “MediComm – il Medico del Portale accanto”, lo scopo del progetto è fornire un servizio finalizzato alla ricerca clinica dei farmaci cannabinoidi e all’impiego di semi di cannabis terapeutica per perseguire tale scopo.
Il progetto, nato grazie all’esperienza del medico chirurgo siciliano Carlo Privitera, mira anche ad avvicinare medici e pazienti in un percorso di formazione e fruizione dei farmaci grazie a un servizio di teleassistenza, ed è interamente siciliano.

Ma il convegno di Catania non si è focalizzato solo sulla sanità; si è discusso di welfare a 360 gradi, quindi anche di disoccupazione giovanile, precariato, importanza di valorizzare il lavoro femminile e, non ultimo, lotta alla mafia.
Questo perché, come si è voluto sottolineare, se il mercato del lavoro si trova in condizioni negative, gli esiti nefasti vanno poi a ripercuotersi su tutto il sistema welfare.

Un incontro che è voluto essere qualcosa di più di una sterile tavola rotonda per scambiare pareri: si è trattato di un’occasione per dar vita a nuovi spunti e idee all’avanguardia, proprio come nel caso del progetto siciliano MediComm, per contribuire a rilanciare il sistema del welfare locale e, perché no, anche nazionale.

 

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