Non usa mezzi termini, Carmelo Barbagallo, del coordinamento nazionale USB-Vigili del fuoco. Ed alza la voce davanti al disastro, fortunatamente senza vittime, causato dalle forti piogge, che ieri hanno colpito Catania e la provincia.

“In nome della produttività – tuona Barbagallo – ancora una volta Catania è stata lasciata in balia di se stessa. Ieri centinaia di interventi arrivati alla sala operativa VVF, molte richieste ancora sono rimaste inevase, gli interventi sono stati troppi, le squadre sono poche. Poi se ci mettiamo anche la gara al risparmio, è fatta!”.

“Il caso eclatante – continua il sindacalista dell’USB – viene dal nucleo sommozzatori. Da più di un anno ridotto in numeri e in turni. Abbiamo fatto varie battaglie per far sì che fosse ripristinato. Dai piani alti, asseriscono che Palermo può bastare come nucleo h24. Ma, ieri, tutto quello che è successo, ha dato ragione alle nostre denunce. Il nucleo sommozzatori di Palermo non ha lasciato la zona di competenza per non sguarnire il proprio territorio!”.

“Noi – conclude Barbagallo – non ci fermeremo. Vogliamo  il rilancio del soccorso a Catania, per la peculiarità del territorio, la mole di lavoro. Basta riordino e precarizzazione del soccorso!”.

Alla forte denuncia odierna di Barbagallo,va aggiunto che a Catania non è più attivo (per il riferimento alla “produttività” di Barbagallo) il Servizio Operativo Terremoti.

A Catania? Zona ritenuta dagli scienziati ad alto rischio sismico? A Catania, città, spesso lasciata in balia di se stessa.

Orazio Vasta