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Riposto: in Consiglio approdano i nodi stipendi e fondi alla cultura

Riposto: in Consiglio approdano i nodi stipendi e fondi alla cultura

Gli stipendi in ritardo dei dipendenti comunali e il taglio dei fondi alla cultura sono stati i due piatti forti della seduta di ieri del civico consesso ripostese.

Il problema dei ritardi nell’erogazione degli stipendi è stato sollevato da Giovanni Pennisi e Ezio Raciti. L’assessore Casabella ha spiegato le difficoltà di liquidità del Comune che ha già anticipato 7 mesi di stipendi ai lavoratori senza avere ricevuto dalla Regione i soldi per il pagamento degli stipendi ai precari.

Adesso – come ha riferito Casabella – il Comune sta inviando alla Regione i documenti per ricevere il rimborso di quanto anticipato.

Il consigliere Pennisi, che ha chiesto la sfiducia al presidente del Consiglio Di Guardo perchè gli ha tolto la parola, annuncia che sulla questione tutto il Pd chiederà per iscritto all’amministrazione chiarimenti.

A proposito, invece, del taglio dei fondi al capitolo di bilancio sulla cultura, erano presenti in aula i rappresentanti delle associazioni della consulta della cultura.

«Perché nessuna somma è presente nel capitolo cultura e l’amministrazione non può offrire servizi alle associazioni?» ha chiesto Giovanni Spada della compagnia teatrale Jonica che ha sottolineato come le somme inizialmente previste siano risibili e la consulta serve per la programmazione culturale e non può prescindere dalle risorse dell’amministrazione.

I consiglieri Bergancini e Raciti hanno spiegato che il Consiglio ha individuato delle priorità, si è assunto delle responsabilità, impegnandosi a far quadrare i conti e che è stato l’assessore alla cultura che ha creato incomprensioni con la consulta. Raciti ha aggiunto che nel 2011 il Natale fu organizzato impegnando le indennità degli assessori. Mariella Di Guardo ha però rimarcato che nel Consiglio ci sono posizioni diverse e che la maggioranza ha interferito con la programmazione dell’assessore.

Salvo Pennisi, di Riposto Bene Comune, ha chiesto una maggiore presenza dei consiglieri nella consulta e Maria Grazia Bechini, dell’associazione animalista Arca, ha spiegato che la gente non sa nulla di quello che succede in Consiglio e che le associazioni non hanno colore politico, si vuole solo sapere se qualcosa si può fare o meno.

A conclusione, Carmelo D’Urso senior ha detto: «Quando abbiamo operato quelle scelte non sapevamo quanti soldi sarebbero entrati dagli sponsor, di certo è stato incassato più di quanto previsto. Abbiamo tolto fondi dal capitolo contenzioso perché c’erano sprechi negli onorari per gli avvocati, dato che il Comune si costituisce troppo spesso parte civile anche in cause risibili. Per il Natale, in sede di assestamento di bilancio, possono essere trovati dei fondi dalle sponsorizzazioni e si può attingere al fondo di riserva. Tutte informazioni che poteva dare l’assessore al ramo, se non fosse stato mosso dall’intento di dire che il Consiglio era contro la cultura».

Maria Gabriella Leonardi

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