Omicidio di Dario Chiappone. Prevale il riserbo, nessuna novità ad un mese dal brutale delitto -
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Omicidio di Dario Chiappone. Prevale il riserbo, nessuna novità ad un mese dal brutale delitto

Omicidio di Dario Chiappone. Prevale il riserbo, nessuna novità ad un mese dal brutale delitto

A distanza di un mese dal feroce delitto del 27enne giarrese Dario Chiappone, raggiunto da 16 coltellate al torace mentre era inginocchiato e poi sgozzato dai suoi assassini, non si hanno novità sostanziali. Almeno ufficialmente.

I carabinieri della compagnia di Giarre hanno scandagliato la vita del giovane vittima di una brutale esecuzione avvenuta in fondo ad un vicolo cieco, la via Salvemini a Riposto, cui dario-chiapponeha assistito una 41enne ripostese, commerciante, con la quale la vittima si era apparato a bordo di una Suzuky, di proprietà della donna.

In queste settimane gli investigatori hanno compiuto una serie di accertamenti. Ogni particolare viene tenuto in considerazione.  Controllati i tabulati del telefono del giovane, mentre sono state minuziosamente osservate le registrazioni di alcune telecamere private che si trovavano nelle adiacenze del luogo del delitto. Il riserbo sulle indagini è assoluto e la delicatezza del caso impone la massima determinazione.

Rimangono, però, gli interrogativi. Chi e perchè ha ucciso Dario? Perché quella crudeltà sproporzionata. Tra le molteplici ipotesi sembra che sia stata considerata quella di una esecuzione su commissione compiuta da persone esterne e addirittura non di nazionalità italiana.

In queste settimane si sono rincorse voci di ogni tipo, circa le frequentazioni della vittima, il suo passato di presunto assuntore di sostanze stupefacenti. I carabinieri starebbero valutando numerose piste e nulla viene lasciato al caso. Un mese, intanto, è trascorso e i parenti di quel ragazzo sgozzato non chiedono altro che giustizia e l’individuazione dei responsabili.

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