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Giarre, nuovo rinvio del processo Home Care

Giarre, nuovo rinvio del processo Home Care

Per la seconda volta è stata rinviata l’udienza preliminare del processo denominato “Home Care”, dal nome dell’omonimo progetto di assistenza domiciliare anziani finanziato con fondi dell’Ue al Comune di Giarre. Il nuovo rinvio alla data del 25 gennaio 2017 è stato determinato dall’omessa notifica dell’udienza preliminare ad uno dei legali che assiste l’ex sindaco di Giarre, Teresa Sodano. Nel corso dell’udienza l’avv.Salvo Pulvirenti ha sollevato una eccezione poichè  non è stato esperito l’interrogatorio che l’indagata Anna Vasta, funzionaria comunale dei Servizi Sociali del Comune di Giarre, aveva richiesto, a seguito della notifica dell’avviso di conclusione indagini. Il Gup ha rinviato alla Procura per esperire tale incombenza, stralciando cosi la posizione.

Sono complessivamente 11 gli indagati coinvolti nell’inchiesta, che scaturisce da una attività investigativa condotta dalla Guarda di finanza, tra cui l’ ex sindaco di Giarre, Teresa Sodano, l’ex dirigente finanziario Letterio Lipari e altri 9 tra funzionari, consulenti esterni e dipendenti del Comune di Giarre.

LE ACCUSE CONTESTATE

Secondo l’accusa, gli indagati, ognuno con ruoli diversi, con rifermento al progetto Home care, ammesso a finanziamento (fondi Fesr 2007/2013), avrebbero “con artifici e raggiri indotto in errore la Regione, emanando bandi di selezione per l’affidamento di incarichi professionali volti all’espletamento del progetto che non prevedevano, però, per quel tipo di attività, alcun compenso e inoltre attestando falsamente che la predetta ricognizione fosse avvenuta (con particolare riguardo all’incarico di coordinatore e consulente del progetto), previo accertamento interno.

Con questi atti la Regione, erogatrice del finanziamento per il progetto Home Care, veniva indotta al riconoscimento di costi per incarichi professionali, come detto, non ammissibili, pari a circa 60mila euro, gravanti sui fondi comunitari, determinando il corrispondente ingiusto profitto, sia in vantaggio del Comune, che ne ricavava un risparmio di spesa, sia in vantaggio dei singoli funzionari e consulenti che risultavano vincitori dei bandi.

All’ex sindaco Sodano, si contesta, inoltre, il falso ideologico, allorquando, “nella qualità di pubblico ufficiale, attestava falsamente, in due determinazioni sindacali, n. 18 del 12-4-2013 e n. 47 del 12-6-2013, di avere effettuato una ricognizione delle professionalità interne con riguardo all’affidamento dell’incarico professionale di coordinatore del progetto, con l’aggravante di avere agito al fine di eseguire il delitto di tentata truffa ed abuso d’ufficio. L’indagine è stata coordinata dalla dott.ssa Giovannella Scaminaci.

 

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