Giardini Naxos: a colloquio con Daniela Cecchini, “ambasciatrice” della cultura -
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Giardini Naxos: a colloquio con Daniela Cecchini, “ambasciatrice” della cultura

Giardini Naxos: a colloquio con Daniela Cecchini, “ambasciatrice” della cultura

La nota giornalista, scrittrice e poetessa romana, con trascorsi nel mondo della recitazione, è stata nella cittadina turistica siciliana per ricevere dei riconoscimenti nell’ambito del Premio Internazionale “Il Convivio”. Ne abbiamo approfittato per ripercorrere le sue numerose esperienze professionali ed i tanti illustri artisti da lei conosciuti e frequentati

daniela-cecchini-02E’, meritatamente, un personaggio che in Italia riceve molti riconoscimenti, come è accaduto  nei giorni scorsi con l’Accademia Internazionale “Il Convivio”, avente sede a Verzella di Castiglione di Sicilia, che ha voluto insignire Daniela Cecchini, poliedrica e competente operatrice culturale romana, di un terzo  premio assoluto per il racconto “La grotta della solidarietà”, ambientato nella zona circostante i colli laziali ai tempi dello sbarco delle forze alleate ad Anzio dell’8 settembre 1943 e liberamente tratto da una storia vera, tramandata all’autrice dall’amatissima nonna paterna. E sempre nell’ambito della sedicesima edizione del concorso letterario “Il Convivio”, celebrata nella cittadina turistica messinese di Giardini Naxos, alla Cecchini è stata conferita la prestigiosa nomina di “Accademica” «per – come recita la relativa motivazione – i suoi meriti artistici e culturali».

Approfittando del suo breve soggiorno siciliano per prendere parte alla cerimonia di premiazione de “Il Convivio”, abbiamo voluto incontrare questa personalità femminile di primo piano negli ambienti artistici e culturali nazionali che contano, nonché in quelli giornalistici, essendo Daniela Cecchini anche un’autorevole firma del quotidiano calabrese “Il Corriere del Sud” nonché di svariate riviste letterarie, quali il  bimensile “Quaderni”, edito dall’associazione bolognese “Lo Specchio di Alice” di cui è socia, e periodicamente della rivista francese “La Voce”.

Da colleghi, dunque, è stato inevitabile iniziare la nostra cordiale conversazione prendendo le mosse dal comune campo d’interesse.

«Come giornalista – esordisce Daniela Cecchini – mi occupo un po’ di tutto, ed in particolare di arte, cultura, moda e spettacolo. Mi rifiuto categoricamente, invece, di seguire la cronaca politica. Curo, inoltre, la comunicazione per svariati eventi, i cui organizzatori apprezzano il mio impegno nella divulgazione della cultura».

– Sicuramente la sua competenza giornalistica negli ambiti artistici e culturali affonda le proprie radici nella frequentazione diretta, agli albori della sua carriera, del cinema e del teatro.

«Certamente. Volendo partire da lontano, all’arte ed alla cultura mi sono accostata già negli anni della scuola elementare, incoraggiata dai complimenti ricevuti dalla mia insegnante, che per prima scoprì la mia inclinazione alla scrittura, rimanendo in particolare entusiasta del piccolo copione che scrissi in occasione di una recita scolastica. Successivamente, nel periodo dell’Università, iniziai a frequentare il teatro ed il cinema a livello professionale, collaborando alla stesura di testi e recitando in numerosi set, ma anche in fotoromanzi e telepromozioni pubblicitarie. Devo molto pure ai miei studi giuridici, sia per avermi per un certo periodo introdotta nell’insegnamento, sia per aver assecondato la mia naturale propensione verso le discipline umanistiche e le relazioni sociali, che mi ha reso congeniale l’avvicinamento ad associazioni e realtà culturali di una certa levatura, come l’Accademia “Vittorio Alfieri” di Firenze, fondata e diretta da Dalmazio Masini, ed il Circolo ligure “Smile”, fondato tanti anni fa dal vostro conterraneo prof. Francesco Mulè. Di questi due sodalizi sono membro. Più recentemente è avvenuto anche l’incontro con questa importante realtà italiana, ma ormai di respiro internazionale, che è l’Accademia “Il Convivio”, per la quale scrivo nell’omonima rivista trimestrale».

– Come si trova qui in Sicilia?

«Frequento questa splendida regione da più di trent’anni, coltivando bellissime e sincere amicizie. Nei mesi scorsi, ad esempio, sono stata a Ragusa in veste di inviata al Premio “Ragusani nel Mondo”. In quella zona sono particolarmente amica dell’illustre modicano Carlo Alberto Terranova, che considero lo stilista più bravo al mondo, oltre che una splendida persona. Ma anche qui a Giardini Naxos ho avuto il piacere e l’onore di conoscere gente meravigliosa, con in testa la famiglia Manitta, “motore” dell’Accademia Internazionale “Il Convivio” e dell’omonimo Premio. Questa recente esperienza rappresenta un’ulteriore conferma della mia forte affinità con questa terra affascinante, tutta da scoprire nella pluralità dei suoi caratteri».

– I suoi trascorsi teatrali e cinematografici l’avranno portata a frequentare famosi personaggi dello star system italiano. Chi, per esempio?

daniela-cecchini-con-lando-buzzanca«Agli inizi della mia carriera ho avuto la fortuna di venire a contatto con il compianto Gian Maria Volontè, sicuramente uno dei migliori attori di tutti i tempi, e di assistere alle sue lezioni, non solo di arte, ma anche di vita. Ed ho avuto l’onore di lavorare con l’insuperabile attore Giancarlo Giannini, con il meraviglioso Leo Gullotta e con quel grande professionista di Carlo Verdone, dai quali ho imparato moltissimo, non solo sotto il profilo artistico. Ma cito anche Paolo Villaggio, Franco Nero, Silvio Orlando, Ornella Muti, Barbara De Rossi, Francesco Nuti, Sabrina Ferilli e Massimo Lopez. Sono state per me straordinarie esperienze quelle sotto la direzione di due grandi maestri quali il Premio Oscar Norman Jewison e l’indimenticabile regista e sceneggiatore Gillo Pontecorvo. Per il resto, conosco tantissimi noti personaggi del cinema, con una parte dei quali continuo ad intrattenere solidi rapporti d’amicizia e frequentazione. Incontro spesso, ad esempio, quell’artista dalla profonda umanità che è Lando Buzzanca; tempo fa l’ho anche intervistato nella sua residenza romana e sono amica di suo figlio Massimiliano, pure lui un bravissimo attore. Vanto tante importanti amicizie pure nel cosiddetto “backstage”, come Giancarlo de Leonardis, storico parrucchiere dei più importanti set cinematografici, e sua moglie Sissi Parravicini, famosa costumista e scenografa (figlia d’arte del poliedrico Camillo Parravicini), presentatimi da un’altra illustre figura del cinema italiano, ossia la segretaria di edizione e regista Annamaria Liguori. Tante mie conoscenze le devo a dei piacevolissimi incontri artistico-culturali estivi ai quali partecipo e che mi danno l’opportunità di frequentare personalità quali il grande regista Giuliano Montaldo (che ha diretto capolavori cinematografici quali “Sacco e Vanzetti” ed “Il Giocattolo” ed il kolossal televisivo “Marco Polo”), Sebastiano Somma, tanti anni fa protagonista insieme a me di diversi fotoromanzi, l’attrice teatrale Vera Beth, i registi Luciano Tovoli e Roberto Posse, il direttore della fotografia Daniele Nannuzzi, il regista e scenografo Enzo De Camillis, il produttore esecutivo Enzo Argirò, la bravissima truccatrice Gabriella Trani e lo scrittore Piero Villaggio, figlio del celebre ideatore ed interprete di Fantozzi. Grazie a questi incontri romani estivi cui prima accennavo, riusciamo ad essere una grande famiglia, che si riunisce periodicamente per condividere ricordi e pensare a nuovi progetti, della quale sono davvero onorata di far parte».

– Da qualche anno, dopo aver spaziato tra cinema e teatro, Daniela Cecchini è approdata alle arti strettamente letterarie, quali la narrativa e la poesia. E’ soddisfatta dei risultati da lei raggiunti in tali ambiti?

daniela-cecchini-01«Devo dire che il mondo letterario mi ha accolto sin da subito molto positivamente, assegnandomi spesso l’ambito ruolo di membro di giuria o del comitato d’onore in prestigiosi concorsi. Naturalmente, l’approccio con la realtà letteraria è sostanzialmente diverso da quello con il mondo dello spettacolo. Nel primo, infatti, a volte è palpabile uno scarso senso di sana competizione, in quanto al suo interno scattano complesse dinamiche che fanno perdere di vista lo spirito che dovrebbe animare il mondo della creatività. Questo per dire che alla cultura ci si dovrebbe accostare con maggiore umiltà, perseguendo un comune intento e non per pura e semplice mania di protagonismo. Bisognerebbe capire, in pratica, che nessuno è obbligato a scrivere, e che non tutti hanno una predisposizione genetica alla creatività. Dalla scrittrice e psicoterapeuta di chiara fama Maria Rita Parsi, che mi onora della sua amicizia e verso la quale nutro un’infinita stima, ho imparato il valore della semplicità e della sincerità, elementi fondanti dei rapporti umani. Tornando alla vostra domanda, tra i premi da me vinti in questi ultimi tempi mi limito a citare, solo come gesto di gratitudine verso coloro i quali hanno creduto nelle mie capacità, il Premio d’Eccellenza “Hymera” (Termini Imerese – Palermo), il I Premio di Poesia ed Arti Letterarie nella Rassegna d’Arte Contemporanea “Adrenalina” (Roma), il Premio alla Cultura “Madonna dell’Arco” (Castellammare di Stabia – Napoli), il Premio Speciale “Scriviamo Insieme” (Roma) per il contributo dato alla promozione della cultura,  ed il graditissimo recente “Il Convivio”, consegnatomi in questo incantevole angolo di territorio siciliano. Il prossimo riconoscimento mi verrà assegnato tra qualche giorno nell’ambito del premio itinerante “Thesaurus”, che quest’anno si tiene a Matera, “Capitale Europea della Cultura 2019”, con la seguente motivazione: “Premio speciale della critica per la comunicazione e la promozione letteraria”. In linea generale, ricevere un premio rappresenta per me una sorta di ricompensa per le nottate trascorse a scrivere ed un aulico gesto di stima, anche perché le vere soddisfazioni della vita sono altre. Giorni fa, ad esempio, un’insegnante napoletana, dopo avermi sentita recitare una mia poesia, mi ha chiesto di inviarle il testo, ritenendolo didatticamente adatto ai suoi studenti: sono queste le gratificazioni che mi riempiono di gioia».

– Diversi di questi riconoscimenti si devono alle sue poesie che, a quanto si evince dalle motivazioni, sono state apprezzate per l’impegno sociale che le caratterizza.daniela-cecchini-con-corrado-calabro-ex-presidente-dellagcom-e-pluricandidato-al-premio-nobel-per-la-letteratura

«In effetti, la mia è anche una poesia sociale, particolarmente sensibile alle problematiche delle donne e dei bambini. Non vorrei, però, che si pensasse che la sottoscritta “cavalca” certe sciagure altrui per aver qualcosa da scrivere e proporre al lettore, toccandone la sfera emotiva. In realtà, sono i problemi sociali che mi “prendono” e quasi impongono alla mia coscienza di occuparmi di essi attraverso lo strumento della poesia, che spero possa contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo. Comunque, scrivo anche liriche di introspezione, che indagano nella mia interiorità e nelle quali l’uomo si riconosce per le emozioni che evocano, caratterizzano ed accomunano il percorso esistenziale di ognuno».

Il tempo a nostra disposizione è scaduto perché tra qualche ora questa infaticabile “globetrotter” della comunicazione dovrà trovarsi all’aeroporto di Catania per il volo che la riporterà nella Capitale, dove la attendono numerosi impegni culturali e la promozione della sua silloge di poesie “Sinestesie dell’Io” (La Caravella Editrice), di recente pubblicazione. Dopodiché, ci sarà sempre un nuovo volo che condurrà Daniela Cecchini ad illuminare, con la sua penna creativa, qualche angolo della nostra penisola, attraversato dalla sempre inebriante brezza dell’arte e della cultura.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: Daniela Cecchini a Giardini Naxos al recente Premio Internazionale “Il Convivio” e con Giuseppe Manitta, editore dell’omonima rivista letteraria; al centro la copertina della sua silloge di poesie di imminente pubblicazione    

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