Francavilla, amministratori più “poveri” -
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Francavilla, amministratori più “poveri”

Francavilla, amministratori più “poveri”

Il sindaco Lino Monea ed i suoi assessori sanzionati con la decurtazione del 30% delle rispettive indennità di carica in quanto nel 2015 hanno “sforato” il tetto massimo di spesa imposto dal patto di stabilità. «Ma lo abbiamo fatto – sottolinea il primo cittadino – per pagare le ditte creditrici del nostro ente». Adesso rimangono da “restituire” le quote relative a sette mensilità pregresse

Amministratori comunali francavillesi “in punizione” per non aver rispettato il “famigerato” patto di stabilità, ossia tutta quella serie di limitazioni alla spesa pubblica imposte dal Governo nazionale per tentare di far quadrare i traballanti conti del Bel Paese.

I fatti si riferiscono alla prima metà dell’anno 2015, quando l’indennità di carica mensile lorda del sindaco Lino Monea ammontava ad € 2.172, quella del suo vice Angelo Russotti ad € 1.194 e quelle degli assessori Claudia Russotti, Armando Belfiore e Salvatore Bardaro ad € 977. In quell’anno, però, il Comune di Francavilla di Sicilia “sforò” il tetto massimo di spesa assegnatogli dal patto di stabilità e, pertanto, si dovette applicare la sanzione della riduzione, nella misura del 30%, delle indennità spettanti ai suoi amministratori.

Tale rimodulazione al ribasso venne attuata a partire dall’1 agosto, ossia per i restanti cinque mesi del 2015, in quanto la violazione del patto di stabilità venne accertata dai competenti organi contabili dello Stato solo a metà anno. Essa, in realtà, avrebbe dovuto avere anche efficacia retroattiva, ovvero riguardare pure le sette mensilità precedenti (gennaio-luglio 2015).

Ne consegue che adesso il sindaco Monea ed i suoi quattro collaboratori in Giunta dovranno provvedere a “restituire” quel 30% in più da loro indebitamente percepito con riferimento a quelle sette mensilità.

Stando alle cifre riportate nella determina del responsabile dell’area economico-finanziaria del Comune di Francavilla dell’appena trascorso 11 agosto, il primo cittadino dovrà rispondere per 4.557 euro, il vicesindaco per 2.506 euro ed i tre assessori per 2.051 euro a testa (complessivamente, dunque, dovranno tornare indietro 9.114 euro).

«L’anno scorso – spiega al riguardo il sindaco Lino Monea – ci siamo trovati di fronte ad un bivio: o rispettare il patto di stabilità oppure pagare tutte quelle ditte che risultavano creditrici nei confronti del Comune di Francavilla. Pur consapevoli di dover andare incontro alla sanzione della decurtazione delle nostre indennità di carica, tra le due abbiamo scelto la seconda strada, sia per dare una boccata d’ossigeno all’economia locale e sia per evitare al nostro ente ulteriori danni finanziari. C’è anche da considerare che per quanto concerne l’anno 2015, il patto di stabilità aveva come parametro di riferimento il triennio 2009-2011, ossia una fase amministrativa in cui Francavilla era guidata da un altro sindaco e la spesa corrente era alquanto elevata. E sulla base delle regole del patto di stabilità, che mi piacerebbe rendere note a tutti i cittadini, visto che in quel triennio si era speso parecchio, nel 2015 lo Stato ci ha imposto di “compensare” risparmiando il più possibile ed, in ogni caso, non andando oltre un piuttosto restrittivo tetto massimo di spesa. In pratica, dunque, la mia gestione amministrativa sta pagando le conseguenze di un passato non molto lontano».

Morale della favola: in forza dei patti di stabilità, della “spending review” e di decurtazioni varie, allo stato attuale l’indennità di carica mensile del sindaco Monea ammonta ad € 1.520,80 (-651,77 euro rispetto all’importo originario), quella del vicesindaco Russotti ad € 836,44 (-358,48 euro) e quella spettante agli assessori ad € 684,35 (-293,29 euro).

Rodolfo Amodeo     

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