Ospedale Giarre: i sindaci puntano i piedi davanti ad Asp e Commissione sanità -
Catania
20°

Ospedale Giarre: i sindaci puntano i piedi davanti ad Asp e Commissione sanità

Ospedale Giarre: i sindaci puntano i piedi davanti ad Asp e Commissione sanità

I sindaci dell’area jonico-etnea, in qualità di rappresentanti delle istanze dell’utenza del distretto socio-sanitario n° 17, hanno liquidato, supportati dalla “Rete delle associazioni” e dal comitato dei cittadini, i tecnicismi che connotano il piano di rimodulazione dell’offerta sanitaria snocciolato dal direttore sanitario Franco Luca e dal direttore generale dell’Asp Giuseppe Giammanco.

In particolare, il sindaco D’Anna, insieme al sindaco di Mascali Luigi Messina e a quello di Riposto Enzo Caragliano, hanno individuato nei primari asserviti alla politica, i principali responsabili del processo di spoliazione che ha colpito l’ospedale di Giarre. Il dito è stato puntato contro il governo regionale che detta le regole al direttore generale dell’Asp, il quale sarebbe solo un magnate burocrate chiamato semplicemente ad applicare le leggi.

In occasione dell’audizione tenutasi nel nosocomio di via Forlanini, in presenza della VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’Ars, presieduta dall’onorevole Pippo Digiacomo, la popolazione del comprensorio jonico si è stretta attorno ai primi cittadini del distretto n°17, esprimendo, insieme ad essi, una posizione univoca in materia di soluzioni atte a restituire efficienza all’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro”.

Il sindaco di Giarre Angelo D’Anna ha ribadito il concetto, esplicitato in altre circostanze, secondo cui occorra ripensare la sanità, affinchè essa non ruoti attorno ad un comune denominatore che corrisponda ai grandi ospedali. Partendo da questa considerazione, il sindaco D’Anna ha esplicitato che la logica degli ospedali riuniti non può tradursi in un servizio che prevede un solo ospedale di base: ovvero quello ubicato ad Acireale. Sussiste dunque uno squilibrio nell’integrazione reciproca in nome della quale è stato concepito il principio degli ospedali riuniti Giarre-Acireale. Il nosocomio di Giarre infatti, per via della dismissione del proprio pronto soccorso, non è in grado di fornire delle risposte immediate alle esigenze di base in materia di emergenza-urgenza. Pertanto, la rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero giarrese non può rappresentare una risposta soddisfacente alle emergenze-urgenze, alla luce di un Pte e di un Ppi (punto territoriale di emergenza e punto di primo intervento) che, secondo il decreto Balduzzi, nascono per fornire prestazioni in piccole comunità: ovvero laddove non si superano i 3.000 interventi annui.

Lapidario il direttore generale dell’Asp di Catania Giuseppe Giammanco: “Comprendo che il Pte ed il Ppi non soddisfino le esigenza della collettività, ma un pronto soccorso deve presupporre l’esistenza di servizi che garantiscano la messa in sicurezza dell’utente durante l’erogazione delle prestazioni. Pertanto il Pte ed il Ppi andrebbero piuttosto coccolati. Un calo drastico degli accessi nel punto di emergenza territoriale giarrese comporterebbe infatti la chiusura dello stesso. Per quanto concerne le ambulanze, l’intento è quello di mantenere quelle esistenti”.

Chiaro invece l’indirizzo adottato per quanto concerne la riconversione dei posti letto, senza eliderli. L’orientamento è quello di reindirizzare verso il bacino di Giarre-Acireale un punto di psichiatria che in tal modo si sposterebbe dai tre punti cittadini di Catania. Secondo il direttore sanitario Franco Luca, il profilo dell’ospedale di Giarre si fonderebbe su tre livelli: uno imperniato sulla lungodegenza e la cronicità, offrendo 20 posti letto, un altro imperniato sulla cura dei disturbi alimentari (bulimia e anoressia), e che offrirebbe 12 posti letto e un altro dedicato alla cura dei disturbi del comportamento e quindi rivolto a quell’utenza affetta da problematiche psichiatriche.

Il Presidente della commissione sanità all’Ars Pippo Digiacomo ha suggerito al direttore generale dell’Asp Giammanco di dotare l’ospedale di Giarre di un’unità operativa semplice di medicina e chirurgia nel momento in cui i primari saranno dotati, ai sensi della legge, di un organico numericamente soddisfacente. Vibrante è stato l’intervento del biologo Salvo Pistorio in merito alle affermazioni del direttore generale Giammanco: “Qui a Giarre si muore per un’arteria recisa perchè non abbiamo sangue in dotazione. Aggiungo che percorrere la strada SS114 per raggiungere il presidio ospedaliero acese spesso comporta il rischio, soprattutto la domenica, di superare il limite di tempo, pari a mezz’ora, entro il quale occorre soccorrere una persona che necessita di un supporto in urgenza”.

Umberto Trovato

 

Potrebbero interessarti anche