Cara Mineo, coincidenze, pubblicità e “business” -
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Cara Mineo, coincidenze, pubblicità e “business”

Cara Mineo, coincidenze, pubblicità e “business”

Se nel “mondo di sopra”, per richiamare le parole dell’ex Nar Carminati, ci stanno i politici e in quello di sotto i criminali, il “mondo di mezzo” è tutto da scoprire. Un humus nel quale si muovono in maniera sempre più organica, politica, pubblica amministrazione e malavita. Il crimine che conquista il potere e il potere che si fa conquistare. Saranno coincidenze, ma l’inchiesta “mafia capitale” che si consuma sull’asse Roma-Mineo, dove si allunga l’ombra del “Sistema Odevaine”, dovrebbe, come minimo, far riflettere.
Segui il denaro per scoprire la verità. E di denaro al Cara di Mineo, “il centro di accoglienza per immigrati più grande d’Europa”, sono le parole di Luca Odevaine, ne scorre a fiumi. Una macchina da soldi: come dice in una intercettazione lo stesso Salvatore Buzzi, l’uomo delle Coop, “i migranti rendono più della droga”.
Si vantava Odevaine, nelle intercettazioni, di essere in grado di orientare i flussi di denaro. Del resto non doveva essere difficile dal momento che era ben piazzato nei tavoli giusti: in quello nazionale per i flussi dei migranti e come consulente in quello dei consorzi, pure in quello del “Consorzio Calatino Terre d’Accoglienza” che gestisce il Cara di Mineo e dal quale transitano 29,80 euro a migrante al giorno, circa 4 milioni e 700 mila euro al mese.
mineoCome noto sulla poltrona di presidente del Cara, quando è stato fondato nel 2011, sedeva Giuseppe Castiglione del Ncd, ex presidente della Provincia regionale di Catania, attuale sottosegretario alle Politiche Agricole e vicino al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Oggi su quella poltrona siede Anna Aloisi, sindaco di Mineo, anche lei del Ncd con la quale si schiera, nella campagna elettorale del 2013, la Uil di Mineo, riconducibile alla famiglia di Paolo Ragusa, presidente del Sol-Caltino.
Se fosse un gioco enigmistico si potrebbe chiamare: trova le coincidenze, e le menti del “mondo di mezzo” devono aver fatto scuola in tutta Italia, ma a Mineo, a guardare le carte, si sono superati.
Figura chiave di questo “gioco” enigmistico è uno dei più autorevoli professionisti etnei del terzo settore, Paolo Ragusa, presidente del consorzio Sol. Calatino, un raggruppamento di cooperative sociali ricadenti nel Calatino Sud-Simeto.
Il consorzio si occupa, fin dal principio, di iniziative di carattere sociale, di concerto con la Provincia regionale di Catania, con una collaborazione che si fa sempre più intensa proprio in coincidenza dell’elezione di Giuseppe Castiglione alla presidenza dell’ente di Palazzo Minoriti. Coincidenza o casualità: lo stesso presidente della Provincia etnea viene nominato soggetto attuatore del Cara di Mineo e, coincidenza o casualità, la prima gara per l’affidamento dei servizi del centro d’accoglienza è aggiudicata ad una associazione temporanea d’imprese, denominata “Consorzio Cara Mineo”, nella quale cordata è presente anche la “Sol Calatino” di Paolo Ragusa che, coincidenza o casualità, ne assume la presidenza.
Come abbiamo detto, le amministrative del 2013 interessano anche il Comune di Mineo. Sulla poltrona di primo cittadino siede, Anna Aloisi e tra i suoi principali sostenitori elettorali ci sono proprio, coincidenza o casualità, Giuseppe Castiglione e Paolo Ragusa. Il cerchio si chiude quando il consorzio dei Comuni “Calatino Terra d’Accoglienza”, che dal 2013 subentra nell’amministrazione ordinaria del Cara, elegge come suo presidente proprio il sindaco di Mineo.
Luca Odevaine, uomo chiave, nell’operazione “Mafia Capitale”, ha ricoperto l’incarico di esperto del soggetto attuatore al Cara di Mineo, prima per Giuseppe Castiglione e, poi, per Anna Aloisi. Lo stesso che dopo essere stato assunto con un contratto a tempo determinato, part time, al consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”, viene selezionato quale componente della commissione della nuova gara per l’appalto dei servizi presso il “Villaggio della solidarietà” di Mineo, oltre cento milioni di euro, aggiudicati, col ribasso dell’1%, da una nuova ATI d’imprese, tra cui figura nuovamente, coincidenza o casualità, il consorzio di coop sociali presieduto da Paolo Ragusa.
Non va tralasciato che tra i primi atti dell’amministrazione comunale guidata da Anna Aloisi c’è un cambio di toponomastica, da Cortile Palermo a Cortile della Cooperazione, (leggi la delibera giunta municipale cortile della cooperazione) che accoglie, di fatto, la richiesta del presidente del Sol Calatino che ha sede operativa al civico numero 6 dello stesso cortile. E poi c’è la concessione gratuita di locali al Comune di Vizzini, al fine di estendere il sistema di protezione Sprar anche allo stesso Comune, i cui servizi di gestione erano già affidati alla Sol Calatino che, di conseguenza, si ampliavano anche ai 15 rifugiati accolti a Mineo.
Sarà una pura coincidenza o casualità, che con l’aggiornamento 2014 dell’albo comunale, quello per l’affidamento diretto di lavori o servizi alle cooperative sociali, risultano ammesse Alba (Soc. Coop. Sociale), C.C.R.E.A. (Consorzio della Cooperazione Regionale per l’Ecologia e l’Ambiente), Consorzio Sol Calatino (Soc. Coop. Sociale), San Francesco (Soc. Coop. Sociale) e Nuova Alba (Soc. Coop. Sociale) (leggi l’elenco delle coop allegato alla determina del Segretario comunale). Le prime tre hanno lo stesso rappresentante legale, Paolo Ragusa, la San Francesco è un’associata del Consorzio Sol Calatino, il cui rappresentante legale è Rocco Ferraro che è allo stesso tempo consigliere e funzionario del Consorzio Sol Calatino, infine, la Nuova alba, anch’essa associata del Consorzio Sol Calatino.

Il Comune di Mineo procede all’affidamento diretto, attingendo proprio all’albo delle suddette Coop, prima per lavori di manutenzione strade comunali interne, il 16 maggio 2014, aggiudicati per un importo di € 17.313,62, con un ribasso del 2%, al Consorzio Sol Calatino, battendo la sua associata la San Francesco. Una semplice curiosità, e questa almeno non è né una coincidenza né una casualità, entrambi hanno la stessa sede legale.
Altro affidamento effettuato è la manutenzione del verde pubblico e manutenzione strade esterne, per 18 mesi, a partire dal 1 luglio 2014, aggiudicato dal C.C.R.E.A., con un ribasso dello 0,5%, per un importo di € 43.608,80 (leggi l’Affidamento). Ancora una coincidenza o casualità, entrambe le società hanno avuto come consigliere Giuseppe Biazzo Agrippino, il capo gruppo consiliare della lista civica “Uniti per Mineo” che ha sostenuto e sostiene Anna Aloisi.
Le coincidenze e le casualità non si limitano alla sola amministrazione comunale di Mineo si allargano anche al consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”. In data 8 ottobre 2104, viene affidato il servizio di emissione biglietteria e prenotazione alberghiera, dopo avviso pubblico, all’unica offerta pervenuta, quella del Consorzio Nazionale Idea Turismo SCS, una partecipata dell’onnipresente Sol Calatino e con l’identica sede legale (leggi l’affidamento servizio biglietteria).
Un’ ennesima casualità e coincidenza anche la costosa conferenza stampa, quella tenutasi giorno 19 novembre 2014, presso il Cara di Mineo, costata al Consorzio dei Comuni la modica cifra di € 4,514,00, la cui liquidazione è stata effettuata alla Cooperativa Sociale A.g.I.S. Form, di Mirabella Imbaccari, associata del Sol Calatino e avente come rappresentante legale sempre Paolo Ragusa (leggi la determina dirigenziale n. 55 Liquidazione Conferenza Stampa).
Con questo ragionamento, supportato da documenti ufficiali, alcuni dei quali, potete consultare in allegato, non vogliamo dire che sono state fatte operazioni illegali o di rilievo giudiziario. Non spetta a noi. Ma a guardare bene le carte si registrano, in più occasioni, singolari e strane coincidenze che non sempre sono frutto di casualità.
L’inchiesta romana e i suoi molteplici risvolti dovrebbe aver chiarito, una volta per tutte, che non ci troviamo più di fronte alla corruzione dell’epoca di “Mani pulite” fra industriali spregiudicati e politici pronti a vendersi. Oggi l’intreccio che corre su quel filo sottilissimo che separa la legalità dall’illegalità sta in quel “mondo di mezzo”, dove “galantuomini” senza scrupoli sono costantemente all’arrembaggio, dove rubano in molti e ruberebbero quasi tutti se potessero farlo impunemente. Dobbiamo evitarlo con tutti i mezzi.

E per finire, proprio mentre occorrerebbe la più totale trasparenza, ecco che il Consorzio di Comuni, nonostante la bufera incomba, partorisce un’idea brillantissima. Decide di farsi pubblicità! Infatti in data 19/12/2014 (appena 3 giorni fa) si inventa un progetto di comunicazione e decide di spendere un budget di oltre € 12.000,00 in pubblicità su carta stampata e televisioni. Ora, a primo impatto, si potrebbe pensare: ma a quali “clienti” è rivolta la pubblicità? Agli immigrati? C’è stato un calo del flusso? E invece no, che maligni che siamo. A leggere con attenzione la determina del direttore generale del Consorzio, che è stata pubblicata a corredo di un articolo a firma di Marco Benanti dal giornale d’inchiesta on line ienesicule, si legge, a motivazione di questa scelta, che si è reso opportuno “promuovere una corretta informazione sulle attività del Consorzio, rendere più visibile l’attività amministrativa dello stesso, e determinare una consapevole partecipazione dei cittadini”.

Crediamo che ogni commento sia superfluo ma forse non è superfluo auspicare che, così come si commissariano ogni tanto i Comuni, sia il caso di pensare, anche in questo caso, a qualche commissario prefettizio…

 

in collaborazione con il sito partner www.siciliajournal.it

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