Giarre, telefoni muti al Comune, videosorveglianza inattiva e illuminazione intermittente -
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Giarre, telefoni muti al Comune, videosorveglianza inattiva e illuminazione intermittente

Giarre, telefoni muti al Comune, videosorveglianza inattiva e illuminazione intermittente

Telefoni muti, contatori privi di protezione alla portata di bambini e adulti. E ancora sabotaggi e pubblica illuminazione in avaria.  Non solo. Alla vigilia delle festività natalizie proprio quando, statisticamente i reati predatori, tra cui rapine e scippi, registrano una significativa impennata, la videosorveglianza territoriale, costituita da un sistema di telecamere che monitora il centro storico e gli obiettivi più sensibili della città, è fuori uso da svariati mesi.

FRANCESCO CANDIDOIl presidente della Confcommercio, Francesco Candido (nella foto a sinistra), si dice allarmato per l’accaduto e chiede al Comune interventi immediati: “Quelle telecamere non funzionanti certamente non agevolano le forze dell’ordine, occorre riattivarle per assicurare ai cittadini e agli operatori commerciali quel supporto necessario volto a garantire una maggiore sicurezza”.  Il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Salvo Patanè minimizza il problema affermando che  “solo alcuni impianti non funzionano in seguito all’assenza della clausola manutentiva nel contratto che l’Ente comunale ha ereditato”.

Già, e quindi che si fa? Permettiamo alla clausola che manca di mettere a repentaglio la sicurezza di una città? Ma quello delle telecamere è un problema che si trascina da quasi un decennio, ad esempio, nel quartiere Camposanto vecchio dove a nulla sono valsi gli accorati appelli lanciati, a più riprese, dal parroco del Duomo, Domenico Massimino. Le telecamere installate per sorvegliare la piazzetta De Andrè e l’annessa area archeologica delle cripte di S.Agata, di recente al centro di un importante intervento di riqualificazione e valorizzazione del sito, non sono mai entrate in funzione, eccetto che per qualche mese, una decina di anni orsono.

Nel frattempo, nel quartiere alle spalle di piazza Duomo, dove la notte bivaccano sulle nuove panchine (trasformate in  letti) indigenti ed extracomunitari, i quadri elettrici, nonostante le numerose segnalazioni, sono alla portata di tutti, ad altezza d’uomo e con gli sportelli pericolosamente aperti e privi di lucchetto. Ma anche questo, a Giarre, purtroppo, non è una novità visto che di quadri elettrici aperti ce ne sono diversi, tra cui uno molto pericoloso, in via Principe di Piemonte, a pochi metri dall’ingresso dell’Ipab “L.Marano”.

E non è finita. Dalla  scorsa estate tutti i telefoni degli uffici del Comune, pubblici e non, compresi quelli del Comando di polizia municipale, le scuole e gli altri uffici comunali periferici, non funzionano in uscita, bensì possono solo ricevere. Incredibile ma vero! Facile immaginare le difficoltà di funzionari e impiegati che non riescono a contattare, ad esempio, gli uffici della Regione o altre strutture pubbliche. Analogamente le scuole le cui segreterie non possono espletare al meglio l’attività gestionale.

SALVO PATANE' E ROBERTO BONACCORSIGli agenti di polizia municipale, invece, possono comunicare solo tramite cellulari di servizio. Anche in questo caso,  il vice sindaco, Salvo Patanè, getta acqua sul fuoco,  precisando, senza spiegarne le motivazioni,  che “le chiamate in ingresso funzionano tutte, mentre le emergenze sono assicurate dal centralino”.   Come tutti sanno il centralino del Comune funziona dalle 8 alle 14 e due volte la settimana anche dalle 14 alle 18. E fuori da questi orari cosa succede. In caso di emergenza ci si può affidare solo alla buona sorte!

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