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S.Alfio, Tribunale civile di Catania impone alla Regione il pagamento delle somme, ad una impresa di Giarre, per i lavori della chiesa Madre

S.Alfio, Tribunale civile di Catania impone alla Regione il pagamento delle somme, ad una impresa di Giarre, per i lavori della chiesa Madre

chiesa s.alfio lavori2La Regione Siciliana dovrà pagare al Comune di Sant’Alfio una somma superiore ai 400.000 euro a titolo di finanziamento non erogato.

E’ questo l’ordine emesso ieri dal Tribunale civile di Catania all’esito della vertenza giudiziaria avviata dal Comune pedemontano dopo che per svariati mesi era stato tentato inutilmente, per via amministrativa, di ottenere il versamento delle somme finanziate per la realizzazione dei lavori di miglioramento sismico e di manutenzione straordinaria della Chiesa Madre. Dette somme erano destinate ad una impresa, la Comedil di Giarre, che ha rischiato il fallimento, in seguito al mancato introito, nonostante avesse concluso i lavori di restauro e di messa in sicurezza della chiesa, il tutto a regola d’arte.

Invero, nonostante l’emissione del Decreto n. 366 del 31 luglio 2012 della Presidenza della Regione Siciliana, con il quale era stato concesso al Comune di Sant’Alfio il finanziamento dei detti lavori e nonostante fosse stata impegnata in favore del Comune di Sant’Alfio la somma di Euro 500.000,00, decreto regolarmente vistato dalla Ragioneria Centrale della Regione, delle dette somme non si vedeva neanche l’ombra.

Cosicché il Comune di Sant’Alfio che è solo uno dei tanti Comuni siciliani che il precedente governo aveva finanziato per questa categoria di lavori e che e’ rimasto in sterile attesa delle ingenti somme necessarie al restauro, si è reso protagonista di una coraggiosa iniziativa facendo ingiungere il pagamento delle somme dal Tribunale civile di Catania.

“La nostra e’ stata una iniziativa necessaria a tutela della collettività di Sant’Alfio e non certo la ricerca dello scontro con la Regione Siciliana” – dichiara iil sindaco di Sant’Alfio, Pippo Nicotra – in quanto se non dovessimo ottenere le somme dovute in tempi brevi, la ditta appaltatrice dei lavori ci citerebbe in Tribunale per ricevere direttamente da noi i propri ingenti compensi e il Comune di Sant’Alfio rischierebbe danni gravissimi alle proprie casse comunali con ripercussioni altrettanto sensibili sui cittadini. E noi questo non lo possiamo permettere.”

In riferimento alle conseguenze della ingiunzione giudiziaria ottenuta, l’avv. Lucio Fresta che ha ottenuto il provvedimento giudiziario per conto del Comune riferisce che “l’ingiunzione ottenuta non dovrebbe più concedere alibi per l’erogazione del finanziamento cosicché non ci sono ragioni per immaginare che la Regione continui a rimanere inadempiente costringendo il Comune di Sant’Alfio a passare alla sgradevole fase esecutiva sottoponendo a pignoramento le casse regionali o costringendolo a chiedere alla Magistratura la nomina di un Commissario che si occupi del pagamento al posto della Regione inadempiente”.

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