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Fiumefreddo: troppo bassa per entrare nella Guardia di finanza

Fiumefreddo: troppo bassa per entrare nella Guardia di finanza

Concetta Gambacorta, 24enne di Fiumefreddo, vuole entrare nella Guardia di Finanza. La giovane, però, come riporta in home page il Corriere della Sera, è stata esclusa per l’altezza: alla prima misurazione risulta essere alta 1 metro e 59, sotto il limite di un metro e 61. Ma lei non si rassegna alla discriminazione così si fa rimisurare e vince la sua battaglia: è alta 161 centimetri. Il 17 dicembre ci sarà l’udienza al Tar.

Concetta è partita da Fiumefreddo destinazione Roma, Centro di reclutamento della Guardia di Finanza. Nello zaino libri, bigini, appunti, per l’ultimo ripasso.  A Roma sono duemila i giovani che partecipano al «Concorso per l’ammissione di 297 allievi marescialli – anno accademico 2013/2014». Tutta la vicenda è raccontata oggi sul Corriere.it

Concetta 24 anni, cha sostenuto le prove scritte superandole  con un punteggio sopra la media. Ma l’inghippo nasce ai test psico-fisici. Concetta sogna già la divisa da maresciallo. Le misurano l’altezza: 1,59. Troppo piccola, sotto il minimo di legge di 1,61. È fuori, esclusa.  Ma una che si chiama Concetta Gambacorta – scrive il Corriere – e che amici e conoscenti descrivono come «tosta» e «determinata», molla il colpo perché una stupida macchina misuratrice al servizio di una legge anacronistica la rimanda a casa?
A Roma c’era andata straconvinta del suo 1,61. Chissà il darsi di gomito degli altri candidati. Sul suo cognome la signorina Gambacorta ci gioca con la leggerezza dell’autoironia: «Ci rido su anch’io».
Conta solo passare il turno. Il nemico numero uno è quel maledetto antropometro. Il presidente della Commissione d’esame gliel’aveva detto subito: «Può fare ricorso». Fare causa alla Guardia di Finanza? Per una che sogna di sposarla vestita da maresciallo non è facile. Scende in campo l’avvocato Claudio Fiume di Fiumefreddo.

Parte il ricorso al Tar. Fiume si appoggia a Roma a Francesco Samperi, ex presidente degli avvocati europei. Il ricorso costa. Papà e mamma ci mettono qualche migliaio di euro. Gli avvocati riducono al minimo le parcelle.
Intanto viaggia tra Camera e Senato un disegno di legge che abolisce i limiti di altezza per i concorsi militari. Basta discriminazioni, è il coro politico, solo in Italia abbiamo queste norme. Che poi generano mostri come il concorso per 20 medici in Polizia dove è richiesta «statura non inferiore» a 1,65 (1,61 per le donne) «nonché un rapporto altezza-peso, una distribuzione del pannicolo adiposo ed un trofismo che rispecchino un’armonia atta a configurare la robusta costituzione…».
Per prepararsi bisognerà palpare il pannicolo adiposo in mutande davanti allo specchio?

Mentre il ddl procede – si, legge nell’articolo del Corriere – Concetta ottiene dal Tar una nuova misurazione. Si torna a Roma, destinazione Celio, l’ospedale militare. La Gambacorta con il suo specialista, la Gdf con il suo colonnello misuratore, e a far da giudice un collegio medico del Celio. Il futuro di Concetta è una questione di millimetri. Sale sulla predella, potesse leviterebbe: il responso è 1,61 e 3 millimetri. Aveva ragione lei. Il 17 dicembre ci sarà l’udienza al Tar ma ormai è chiaro, Concetta torna in gioco. Tutti i vincitori del concorso sono avvisati con un annuncio in Gazzetta Ufficiale. E il famoso ddl del 2013? Langue in commissione Affari costituzionali dal 3 giugno. La senatrice Silvana Amati (Pd) sta cercando di sbloccarlo tra molte resistenze militari.

Siccome un posto da disoccupata non glielo nega nessuno, Concetta si è nel frattempo laureata in Economia. Poi si vedrà se la Finanza le farà concludere il vecchio concorso o l’ammetterà con bonus al nuovo. Lei per adesso non vuole intralci, né apparire protagonista. Poche battute al telefono: «Che le posso dire? Studio di giorno, esco di sera, vado in palestra e ho un nome che non mi piace». Gambacorta? «No, Concetta: è un po’ antico. Per questo su Facebook sono Cetty». Concetta è una ragazza del Sud, laureata, che vorrebbe diventare maresciallo della Guardia di Finanza. Ce la farà? Si chiede l’articolista del Corriere. Di sicuro non sarà una ridicola asticella a impedirglielo.

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