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Catania, inchiesta Iblis: confiscati 2 milioni di euro

Catania, inchiesta Iblis: confiscati 2 milioni di euro

I Carabinieri del ROS e quelli del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione a tre distinti decreti di sequestro e confisca di primo grado emessi dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione a carico di altrettanti affiliati a cosa nostra etnea.
I provvedimenti traggono origine da una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, a seguito dell’indagine IBLIS condotta dal ROS che aveva permesso di delineare l’esistenza e l’organigramma criminale delle tre famiglie di Cosa Nostra attive in provincia di Catania e di individuarne i relativi interessi illeciti specie nel settore imprenditoriale.
I destinatari dei provvedimenti si identificano in BUSCEMI Giovanni, OLIVA Massimo e RINDONE Giuseppe i quali, con sentenza di primo grado emessa il 09.05.2014 in esito al processo c.d. IBLIS, sono stati condannati ad anni 12 di reclusione poiché ritenuti responsabili di avere fatto parte, unitamente a numerose altre persone – tra cui SANTAPAOLA Vincenzo, AIELLO Vincenzo, ARCIDIACONO Francesco, LA ROCCA Francesco, SEMINARA Salvatore, OLIVA Pasquale e DI DIO Rosario – dell’associazione mafiosa Cosa Nostra della provincia di Catania, articolata nelle famiglie di Catania, Caltagirone e Ramacca. I beni confiscati, che comprendono 6 aziende – 2 quote societarie – 48 beni immobili – 43 mezzi e 2 conti correnti, hanno un valore indicativamente stimabile per un importo superiore ai 2,5 milioni di euro.

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