Maria Scuderi e “La donna uccisa tre volte” -
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Maria Scuderi e “La donna uccisa tre volte”

Maria Scuderi e “La donna uccisa tre volte”

La scrittrice originaria di Francavilla di Sicilia ha dato alle stampe un nuovo avvincente romanzo-thriller, denso di sorprese e colpi di scena, ma anche di spunti di riflessione su problematiche particolarmente attuali, come la crisi della coppia e la violenza in famiglia

Non finisce mai di sorprendere la scrittrice Maria Scuderi, sia di per sé come sublime “artista della penna” e sia con riferimento alle avvincenti trame che caratterizzano ogni fatica editoriale di questa autrice, nativa di Francavilla di Sicilia e vedova di Michele Puzzo, compianto ex sindaco della cittadina dell’Alcantara nonché stimato medico.

La Scuderi manca ormai da oltre quarant’anni dal paese d’origine in quanto, dopo la morte del marito, ha deciso di seguire i figli al Nord Italia (tra Perugia e Bergamo); pur tuttavia la Sicilia le è rimasta nel cuore e nella mente, come si evince anche dal suo ultimo coinvolgente romanzo “La donna uccisa tre volte”, che ha il suo “incipit” (per poi dipanarsi in altre località italiane) nell’incantevole paesino di Castelmola, che con la contigua “blasonata” Taormina condivide i più suggestivi paesaggi siculi.

Conquistati anche noi dall’intrigante vicenda raccontata con accattivante stile narrativo da Maria Scuderi, saremmo fortemente tentati di riferirla per filo e per segno; ma ci asteniamo dal farlo onde non togliere al lettore il gusto delle continue “sorprese” che affiorano da queste duecentocinquanta pagine (articolate in ventisei capitoli) edite in versione “e-book” per i tipi della “Adef” (il volume è acquistabile solo online al prezzo di € 8,90 attraverso gli appositi siti Internet che è possibile trovare tramite il motore di ricerca “Google” inserendo come parole-chiave il titolo del libro oppure i nomi dell’autrice o della casa editrice).

Tanti i personaggi che popolano questo appassionante romanzo-thriller, ambientato ai nostri giorni, e che, grazie all’“anima” che conferisce loro l’autrice, rimangono “scolpiti” nella memoria, così come si addice ai protagonisti di ogni capolavoro immortale della letteratura.

E tanti gli spunti di riflessione, oltremodo attuali, offerti dalle sue pagine, a cominciare da quelli sul rapporto di coppia, oggi più che mai labile anche perché spesso originato dall’incondizionato ed ingenuo amore delle donne per uomini che, una volta diventati mariti, rivelano la loro vera identità di “mostri” e “padri padroni”.

Così come per le sue due precedenti fatiche letterarie “La sconosciuta senza ricordi” e “Tutti cercano Gilda”, Maria Scuderi ha ancora una volta dato vita ad una scrittura “filmica” che avrebbe tutti i numeri per indurre registi, sceneggiatori e produttori ad ipotizzare una trasposizione cinematografica o come fiction televisiva de “La donna uccisa tre volte”: i vari episodi, densi di sorprese, strani scherzi del destino e momenti mozzafiato, si susseguono infatti a ritmo serrato, non facendo mai calare di tensione il procedere della narrazione.

Ma, al di là della seducente trama, questa nuova opera della scrittrice francavillese si fa apprezzare anche per qualità letteraria, capacità descrittiva di ambienti ed atmosfere e, soprattutto, per la ricerca introspettiva che l’autrice conduce sui protagonisti del romanzo, rendendoli indelebili nella memoria del lettore.

La carriera letteraria di Maria Scuderi ha avuto inizio nel 1984 con la pubblicazione della silloge poetica “Un raggio di luna nel silenzio” per poi proseguire con i romanzi “Una lettera mai spedita” (1992), “Le due vite di Cristina” (2004), “La sconosciuta senza ricordi” (2010) e “Tutti cercano Gilda” (2012).

Rodolfo Amodeo

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