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Francavilla: due consigliere fuori… dal Comune

Francavilla: due consigliere fuori… dal Comune

Anche a civico consesso decaduto e malgrado siano state sfiduciate dal loro gruppo d’origine “Democrazia è Libertà”, Lucia Camuglia e Mariella Cannavò continueranno a fare insieme politica attiva. E si apprendono altri “curiosi” retroscena della resa dei conti consumatasi all’interno della compagine d’opposizione

La “tempesta” che nei giorni scorsi ha spazzato via il civico consesso di Francavilla di Sicilia, ormai sull’orlo dello scioglimento per non essere riuscito ad approvare il Bilancio 2013, ha ovviamente lasciato l’amaro in bocca a tutti e quindici gli ormai ex consiglieri comunali della cittadina dell’Alcantara, ed in modo particolare a due esponenti del gentil sesso le quali, come se non bastasse, in tutto questo marasma hanno anche subito l’“onta” di vedersi  “cacciare via” dal loro originario gruppo politico di appartenenza.

La spinosa vicenda avevamo già iniziato ad approfondirla qualche settimana fa intervistando la sua “vittima” principale, ossia la docente di materie letterarie Lucia Camuglia, rimossa (addirittura a sua insaputa) dalla carica di capogruppo della compagine d’opposizione “Democrazia è Libertà”  perché accusata dai suoi colleghi di aver reiteratamente assunto un atteggiamento piuttosto “conciliante” nei confronti dell’Amministrazione Comunale del sindaco Lino Monea. Tale “sentenza di condanna” ha riguardato anche l’architetto Mariella Cannavò, sospettata di essere sulla stessa “lunghezza d’onda” della capogruppo Camuglia. Inevitabile, dunque, la fuoriuscita delle due donne da “Democrazia è Libertà”, la cui massima espressione resta adesso la “triade”, tutta maschile, composta dal nuovo capogruppo Paolo Spatola e dai consiglieri Antonino Raspa e Filippo Grifò (ammesso che di “capigruppo” e “consiglieri” a Francavilla si possa ancora parlare, vista l’imminente decadenza dell’organo consiliare che l’assessorato regionale agli Enti Locali potrebbe ufficialmente decretare da un momento all’altro).

Quando per saperne di più su tale “querelle” abbiamo contattato la professoressa Camuglia, per ragioni di lavoro si trovava fuori sede l’architetto Cannavò, con la quale solo ieri sera ci siamo potuti incontrare nel suo accogliente studio professionale.

– Architetto Cannavò, qual è il suo stato d’animo di fronte alle recenti tumultuose vicende che hanno riguardato il Consiglio Comunale francavillese ed, in particolare, lei e la professoressa Camuglia?

«Sono profondamente delusa ed amareggiata da questa mia prima esperienza politica che, esattamente due anni fa, avevo intrapreso con tanto entusiasmo, animata dalla voglia di fare qualcosa per Francavilla e, soprattutto, per le sue giovani generazioni. Con la collega Camuglia ci siamo, invece, ritrovate in un gruppo politico dominato dall’ipocrisia e dall’assoluta intolleranza nei confronti di chi potesse pensarla in maniera diversa. Altro, dunque, che… democrazia e libertà! Questo gruppo in cui ho profondamente creduto si è rivelato, purtroppo, un’occasione sprecata: rimanendo uniti, oltre ad evitare l’indecorosa fine del nostro Consiglio Comunale, nel prossimo triennio dell’Amministrazione Monea saremmo sicuramente stati l’ago della bilancia. Ed, invece, anche noi “in primis” abbiamo contribuito a questo “fallimento” della democrazia».

– Anche lei, così come qualcun altro, ha la sensazione che l’ala degli “irriducibili” di “Democrazia è Libertà” stesse per avviare un’intesa con i tre consiglieri dell’altro gruppo d’opposizione “Uniti per Francavilla”?

«Non si tratta di una sensazione, bensì di un fatto certo ed assodato, che la sottoscritta e la collega Camuglia non abbiamo condiviso. Nelle ultime sedute consiliari era sotto gli occhi di tutti il “flirt” tra il nuovo capogruppo di “Democrazia è Libertà”, Paolo Spatola, e l’ex sindaco Salvatore Nuciforo, sino a pochissimo tempo fa acerrimi avversari. E c’era anche chi, durante i lavori d’aula, “tirava la giacca” a Lucia Camuglia raccomandandole di non accanirsi troppo nei confronti di Nuciforo…».

– Ma essendo voi solo due consiglieri su cinque, eravate la minoranza della… minoranza e, pertanto, la vostra “messa all’angolo” era un qualcosa di prevedibile…

«Al di là della ristretta nostra rappresentanza in Consiglio Comunale, buona parte della cosiddetta “base” di “Democrazia è Libertà” (come si evince dalle numerose attestazioni di stima e solidarietà che stiamo ricevendo in questi giorni specialmente dai giovani) non ha condiviso il trattamento riservato alla sottoscritta ed alla capogruppo Camuglia. Noi due, in realtà, stavamo “antipatiche” (non si sa perché…) a gente che in occasione delle elezioni amministrative del 2012 aveva abbracciato la causa della nostra lista civica, ma che poi è via via trasmigrata in formazioni politiche a sé stanti e di respiro nazionale, come i Circoli “Big Bang” ed il Movimento Cinque Stelle. La “congiura” nei nostri confronti è stata, dunque, ordita proprio da questi particolari ambienti politici cui, evidentemente, i consiglieri Spatola, Raspa e Grifò hanno deciso di “svendersi”».

– Anche lei, come la Camuglia, ha appreso “improvvisamente” del vostro allontanamento dal gruppo ascoltando le dichiarazioni ufficiali proferite da Paolo Spatola durante la seduta consiliare del 30 gennaio scorso?

«Purtroppo sì. Adesso si arriva al ridicolo dichiarando alla stampa che il classico compito dell’“ambasciator che non porta pena” era stato affidato al nostro candidato sindaco Peppino Bombara il quale, in una sorta di patetico “passaparola”, avrebbe dovuto comunicare la notizia della nostra defenestrazione all’onorevole Gioacchino Silvestro per poi quest’ultimo comunicarla a sua volta alla Camuglia ed a me!… Se proprio volete saperlo, quello stesso giorno sono stata io, alla guida della mia automobile, ad accompagnare l’On. Silvestro ad un appuntamento nello studio dell’ingegnere Spatola; sarebbe, dunque, stato naturale che fosse quest’ultimo ad accennargli la questione. Dopodiché Gioacchino Silvestro si è recato dal dottor Bombara, ma nemmeno lui, pur avendo ricevuto un espresso “mandato”, gli ha detto alcunché al riguardo».

Al nostro incontro con Mariella Cannavò ha presenziato anche Lucia Camuglia. «A proposito della recente nota diramata da quel che resta di “Democrazia è Libertà” – ha dichiarato a margine l’ex capogruppo – la dice lunga l’offensiva qualifica di “stampelle dell’Amministrazione Monea” che alla sottoscritta ed alla collega Cannavò è stata affibbiata sol perché abbiamo “osato” fare scelte diverse e, sicuramente, nell’interesse della comunità che rappresentiamo. Smentisco inoltre per l’ennesima volta le malevoli dicerie, del tutto prive di fondamento, stando alle quali noi due ci saremmo più volte incontrate con esponenti della maggioranza, ed in particolare col sindaco Monea e col presidente del Consiglio Alessandro Vaccaro: se incontri con questi ultimi ci sono stati, essi si sono svolti sempre alla luce del sole, ossia nelle sedi istituzionali (commissioni consiliari, conferenze dei capigruppo, ecc.), e non certo in privato per programmare chissà quali “inciuci” o “salti della quaglia”. Per il resto, ricordiamo benissimo che, già a metà dello scorso gennaio, i colleghi Spatola e Raspa (ai quali si è poi accodato Grifò) ci manifestavano l’intenzione di voler, tanto per usare la loro stessa espressione, “rimanere liberi”. Di comune accordo abbiamo, quindi, deciso di rinviare ogni decisione sul futuro del gruppo a dopo l’approvazione del Bilancio. Sta di fatto che il 20 gennaio è stata riunita la nostra base senza che io e la Cannavò venissimo invitate. Pertanto, reputandoci ormai “ospiti indesiderate”, abbiamo deciso di disertare la successiva riunione del 27 gennaio. Si è arrivati, così, alla seduta di Consiglio Comunale del 30 gennaio, nel corso della quale abbiamo preso atto che la “congiura” contro le sottoscritte si concludeva con un “processo sommario” che ha “sentenziato” la nostra estromissione da quel gruppo per il quale tanto ci eravamo spese. Una cosa è certa: anche fuori dal Consiglio Comunale, io e l’architetto Cannavò continueremo a ricambiare la fiducia accordataci dai nostri tanti elettori, controllando e stimolando l’operato dell’Amministrazione Monea, che comunque rimarrà in carica per altri tre lunghi anni. Per quanto mi riguarda, in questa nuova “sfida” del mio percorso politico ho la fortuna di avere accanto Mariella (Cannavò, ndr), una giovane amica e brillante professionista della quale in questi due anni ho particolarmente apprezzato il garbo ed al contempo l’efficacia del suo impegno politico».

Ed a Francavilla, la politica “post-consiliare” inizia già da adesso con le prime valutazioni sulla recentissima nomina ad assessore di Salvatore Bardaro, giovane imprenditore edile nonché ex consigliere comunale “fedelissimo” del sindaco Monea, il quale va a sostituire in Giunta il dimissionario Rosario Sorbello.

«Premetto – ha commentato al riguardo Lucia Camuglia – che al nuovo assessore mi lega un rapporto di cuginanza. Ma, al di là di questo, se fossi stata io al posto dell’attuale primo cittadino, in questa delicata fase avrei fatto ricadere la mia scelta su una personalità quanto più estranea possibile alla politica ed, in particolare, alla cerchia di coloro che, come il neo assessore Bardaro, sono estremamente vicini al sindaco Monea: sarebbe stato un bel segnale che, probabilmente, avrebbe potuto contribuire a rilanciare la “martoriata” immagine politico-amministrativa del nostro paese».

Rodolfo Amodeo     

 

FOTO: da sinistra Mariella Cannavò e Lucia Camuglia

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