Francavilla: Lucia Camuglia rompe il silenzio -
Catania
17°

Francavilla: Lucia Camuglia rompe il silenzio

Francavilla: Lucia Camuglia rompe il silenzio

L’esponente locale del PD parla della sua improvvisa ed inattesa rimozione dal ruolo di capogruppo della compagine d’opposizione “Democrazia è Libertà”, dalla quale ha ormai preso le distanze insieme alla collega Cannavò. E smentisce qualsiasi “inciucio” con l’Amministrazione Monea

Il clima politicamente velenoso e rancoroso che ha caratterizzato la tormentata vicenda del Bilancio 2013 del Comune di Francavilla di Sicilia e che quasi certamente porterà allo scioglimento del locale organo consiliare, aveva già un mese fa mietuto la sua prima vittima, ossia la professoressa Lucia Camuglia, ex capogruppo della compagine d’opposizione “Democrazia è Libertà” (in seguito “DL”), la quale, a sua completa insaputa, è stata rimossa da tale ruolo (che è andato all’ingegnere Paolo Spatola) e, di fatto, anche defenestrata  dal gruppo.

Della sua “sconfessione” la Camuglia ha appreso nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30 gennaio scorso, quando i suoi colleghi Paolo Spatola, Nino Raspa e Filippo Grifò hanno letto in aula un documento in cui si annunciava che «essendo emersi in seno al gruppo differenti modalità nel portare avanti la lotta politica, da oggi “Democrazia è Libertà”, su apposito mandato della nostra stessa base elettorale, verrà rappresentata dai tre sottoscritti consiglieri comunali». Pertanto, oltre che la Camuglia, l’“espulsione” ha riguardato anche l’altro componente “rosa” di DL, ossia il consigliere Mariella Cannavò.

Si è, quindi, consumata una vera e propria resa dei conti, dove sulle “colombe” hanno prevalso i “falchi”, ossia gli “irriducibili” Spatola, Raspa e Grifò i quali intendono dare filo da torcere all’Amministrazione Comunale del sindaco Lino Monea, cosa che non sempre sarebbe stata possibile con la leadership di Lucia Camuglia, improntata ad una certa moderazione e disponibilità al dialogo laddove la lotta politica “senza quartiere” avesse potuto nuocere agli interessi della collettività.

Per saperne di più sul traumatico “divorzio” tra le due “anime” del principale gruppo consiliare d’opposizione francavillese, abbiamo voluto personalmente incontrare la diretta interessata, la quale ci ha gentilmente ricevuti nella sede del locale Circolo del Partito Democratico, di cui la Camuglia è dirigente.

«Per prima cosa – ha esordito l’ormai ex capogruppo DL – mi preme sottolineare, smentendo le basse e del tutto infondate insinuazioni di qualcuno, che la sottoscritta e la collega Cannavò (attualmente fuori sede) non siamo assolutamente trasmigrate nella compagine a sostegno del sindaco Monea. Se solo l’avessi voluto, avrei potuto fare l’assessore sin dall’estate scorsa, periodo in cui mi si cominciò a “corteggiare” politicamente. Ma la mia coscienza e la mia fedeltà al gruppo “Democrazia è Libertà” ed a chi ci ha votato me lo hanno impedito. Ed a chi mi mandava certi “segnali” ho sempre risposto che non bisognava discutere solo con Lucia Camuglia, bensì coinvolgere l’intero gruppo DL. Ed a proposito di “coinvolgimento”, mi piace ricordare che ad ogni conferenza dei capigruppo non andavo mai da sola, ma invitavo sempre qualche collega a venire con me. Infine, sempre per la correttezza che ha sempre contraddistinto la sottoscritta e la collega Cannavò, in tutto questo mese e passa abbiamo voluto evitare di rilasciare dichiarazioni su tale incresciosa vicenda onde non danneggiare l’immagine del gruppo in cuisino a poco tempo fa, abbiamo fortemente creduto».

–  Come mai, dunque, le è giunto questo improvviso ed inaspettato “benservito”?

«Ritengo di essere rimasta vittima di critiche infondate e di gratuite antipatie, spesso fomentate senza cognizione di causa anche nella nostra base elettorale, la quale peraltro mi risulta personalmente che non ha condiviso del tutto all’unanimità (come invece si vorrebbe far credere) quel documento del 30 gennaio scorso con cui la sottoscritta e la Cannavò siamo state messe alla porta. Quando, ad esempio, mi si accusa di aver votato certi atti portati in Consiglio Comunale dall’Amministrazione Monea, ci si dimentica che spesso ci siamo trovati di fronte a provvedimenti imposti da organi superiori (vedi il correttivo della Corte dei Conti) che bisognava per forza approvare. Si trattava, dunque, di scelte tecniche pressoché obbligate e non certo di appoggio al sindaco. Per il resto, non ho nulla da rimproverarmi. Perché, sotto la mia guida, il gruppo DL ha ottenuto importanti risultati in favore della cittadinanza: pensiamo, tanto per fare solo qualche esempio, alle nostre “battaglie”, tutte vinte, per togliere l’Imu sulla seconda casa, per eliminare le spese inutili e per giungere al tanto atteso perfezionamento della convenzione tra il Comune e la Società “Api Holding”, che ha già fatto incamerare al nostro ente diverse centinaia di migliaia di euro di royalties sull’energia eolica».

– Pertanto, nessun “assist” da parte sua all’Amministrazione Comunale del sindaco Monea?

«Non credo si possa parlare di “assist” e nemmeno di “inciuci” laddove gli interessi della cittadinanza vengono anteposti alla sterile lotta politica fine a se stessa ed a tutti i costi. Sin dalla campagna elettorale del maggio 2012 il gruppo che mi onoro di aver guidato ha condiviso e fatto propria l’esigenza, manifestata dal mio partito (il PD), di conoscere a fondo la reale situazione finanziaria delle casse comunali, non reputando credibili le rassicurazioni e le visioni ottimistiche sbandierate al riguardo dagli esponenti della coalizione avversaria. Ed il tempo ci ha dato ragione in quanto, ad appena un anno dal suo insediamento, il sindaco Monea ammetteva pubblicamente che il Bilancio del Comune era in una situazione di squilibrio. Anche col contributo di DL nelle varie scelte su questioni finanziarie ed impositive si è, dunque, evitata al Comune di Francavilla la sciagurata ipotesi del dissesto finanziario, sinonimo di tassazione ai massimi livelli e di servizi ai cittadini non più erogabili. Ebbene: l’assemblea di DL dello scorso 1 ottobre ha approvato questa mia linea di opposizione consapevole e responsabile. Una successiva assemblea l’avevamo calendarizzata per dopo l’approvazione del Bilancio. Ed, invece, il 30 gennaio è… uscita la “sentenza” che ha decretato la mia rimozione da capogruppo e l’implicita espulsione da DL della sottoscritta e della Cannavò. So, peraltro, di diversi incontri che, per tutto l’appena trascorso mese di febbraio, DL ha tenuto con varie forze politiche locali, ma dei quali noi due non siamo mai state messe al corrente».

– Cosa ne pensa della recente seduta consiliare che ha portato alla pressoché certa decadenza dell’intero civico consesso francavillese?

«Penso che tale seduta non avrebbe mai e poi mai, sulla base della normativa vigente, potuto “salvare” il nostro organo consiliare. Ed è per questo che anch’io ho votato contro la nuova proposta di Bilancio “alternativo” presentata dai tre consiglieri del mio ex gruppo, pur dando pubblicamente atto a questi ultimi di avere pienamente ragione riguardo al merito, ossia alla necessità che si faccia una volta per tutte chiarezza su questo ingente debito del nostro Comune nei confronti della Società “Ato – Rifiuti” (questione, peraltro, che tempo addietro fu proprio la sottoscritta a sollevare). Il fatto è che la legge consente solo alla Giunta di presentare la proposta di Bilancio, mentre i consiglieri comunali possiamo presentare solo semplici emendamenti. La soluzione più sensata per non far sciogliere il nostro Consiglio Comunale sarebbe, invece, stata quella di approvare per intanto il Bilancio, ma corredandolo di un atto d’indirizzo che obbligasse l’Amministrazione Monea ad affrontare il problema di questo debito con l’Ato».

– Ormai “ripudiate” da “Democrazia è Libertà”, lei e la consigliera Cannavò andrete a costituire un gruppo autonomo?

«Di “gruppo” si potrà parlare qualora l’organo consiliare francavillese non dovesse andare incontro a decadenza. In ogni caso – e credo di interpretare anche il pensiero di Mariella Cannavò – anche da semplici cittadine continueremo a rappresentare gli interessi della comunità locale controllando scrupolosamente l’attività del sindaco e dei suoi assessori. La sottoscritta, in particolare, rappresenta anche un partito nazionale, ossia il PD, che ha tutti i titoli, le competenze ed i supporti per poter continuare a “fare politica” pur in assenza di un Consiglio Comunale».

Ed a proposito del Partito Democratico, al nostro incontro con Lucia Camuglia ha voluto presenziare anche un suo autorevole esponente regionale, ossia l’On. Gioacchino Silvestro, francavillese illustre in quanto ex vicepresidente dell’Ars. Da lui ci sono giunte altre “illuminanti” soluzioni su come si sarebbe potuto scongiurare lo scioglimento del civico consesso della cittadina dell’Alcantara.

«Sono tutte soluzioni – ci ha dichiarato al riguardo l’On. Silvestro – che in queste ultime convulse settimane, dall’alto della mia modesta esperienza politica, mi sono permesso di suggerire ai rappresentanti di “Democrazia è Libertà”, rimanendo però inascoltato. Le alternative, in pratica, erano tre: o, data la particolare situazione, si dava al Bilancio un voto tecnico favorevole pur mantenendo una posizione di opposizione; o si richiedeva l’azzeramento e la riprogrammazione di tutto il Bilancio; o si cancellavano gli attuali assetti istituzionali locali per andare a costituire una sorta di “Giunta di salute pubblica” composta da assessori tecnici o non invischiati nella politica per poi, una volta affrontate le più strette emergenze, far tornare i francavillesi alle urne».

Rodolfo Amodeo

 

 FOTO: Lucia Camuglia con l’On. Gioacchino Silvestro nella sede del Circolo PD di Francavilla di Sicilia

Potrebbero interessarti anche