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Francavilla, dietro le quinte della stagione teatrale

Francavilla, dietro le quinte della stagione teatrale

Con l’affidamento di un cartellone di spettacoli all’associazione “I Siculi” di Pedara, l’Amministrazione Comunale farà finalmente alzare il sipario dell’“Arturo Ferrara”. Ma l’iniziativa ha suscitato un vespaio di polemiche

Francavilla di Sicilia è un Comune effettivamente vocato allo spettacolo, come si evince dai tanti suoi cittadini che da sempre amano cimentarsi nella recitazione e nella musica, ma anche dal “teatrino” che sta tenendo banco in questi giorni prima ancora che abbia inizio la… stagione teatrale vera e propria.

Quest’ultima è stata solennemente annunciata in un’apposita conferenza-stampa dal sindaco Lino Monea non appena firmata la convenzione di affidamento all’associazione “I Siculi” di Pedara (Ct) del Cineteatro Comunale “Arturo Ferrara” affinché il sodalizio etneo, a partire dal prossimo 22 dicembre e sino al maggio 2014, vi porti in scena un cartellone articolato in sei spettacoli. Alle rappresentazioni, per ognuna delle quali si prevede una pomeridiana domenicale nonché eventuali repliche destinate alle scolaresche, si potrà assistere acquistando il relativo abbonamento da settanta euro oppure tramite semplice sbigliettamento per ogni singolo spettacolo. Il Comune di Francavilla non dovrà corrispondere alcun emolumento né all’associazione organizzatrice né ai singoli artisti (tra di essi i nomi di maggior spicco risultano essere quelli di Manlio Dovì ed Enrico Guarneri “Litterio”), ma anzi tratterrà a sé il dieci per cento degli incassi.

«Finalmente – ha dichiarato il sindaco Monea in conferenza-stampa – il nostro glorioso Cineteatro torna ad essere un punto di riferimento artistico e culturale per Francavilla ed, ovviamente, per tutti gli altri centri del comprensorio. Il tutto senza alcun onere per le casse comunali».

Ma già mentre il primo cittadino annunciava “urbi et orbi” il varo dell’importante iniziativa culturale, sul social-network “Facebook” si scatenava la polemica innescata dai malumori di quei francavillesi dalle spiccate inclinazioni artistiche, i quali hanno mal digerito l’affidamento della stagione teatrale del loro paese a dei soggetti provenienti da un Comune alquanto lontano. A lamentarsi, in particolare, è stata Nella Manitta, una giovane signora che, sino a qualche settimana fa, ha messo disinteressatamente le proprie competenze, le proprie energie ed il proprio tempo libero al servizio dell’Amministrazione Comunale francavillese allestendo, con spirito di puro volontariato, tutta una serie di pregevoli iniziative culturali e mostre d’arte. Lei e diversi altri benemeriti creativi del luogo hanno, dunque, manifestato tutta la loro indignazione nel vedere “improvvisamente” affidata la gestione della principale struttura artistico-culturale del loro paese ad operatori provenienti da fuori. «A noi artisti ed operatori culturali locali il Comune di Francavilla chiede di sacrificarci e fare volontariato, mentre per i forestieri le opportunità di lavoro si trovano sempre…» è, in sintesi, il succo delle numerosissime critiche postate nella relativa discussione su “Facebook”.

Ma la replica del primo cittadino non si è fatta attendere. «Posso assicurare – ha controbattuto Lino Monea – che il Cineteatro Comunale rimane a completa disposizione degli artisti francavillesi in quanto abbiamo solo accettato un’interessante proposta pervenutaci dall’associazione “I Siculi”, diretta da un noto ed apprezzato professionista dello spettacolo qual è Toni Musumeci. Se altre analoghe proposte ci perverranno dai nostri concittadini, saremo ben felici di prenderle in considerazione ed accoglierle, arricchendo ulteriormente la programmazione del nostro Cineteatro. Preciso, infine, che per le convenzioni come quella che abbiamo stipulato con la suddetta associazione di Pedara, la legge non richiede alcun bando di gara né preventive manifestazioni di interesse».

Pur operando ad una sessantina di chilometri di distanza, il direttore artistico Toni Musumeci e la sua compagnia teatrale avrebbero dunque solo avuto il fiuto e l’abilità di “scoprire” prima degli stessi francavillesi le potenzialità della struttura di Piazza Pirandello e chiederne l’affidamento. «Sta di fatto – ha comunque obiettato il nostrano “popolo” di Facebook – che nessuno in paese sapeva della disponibilità dell’Amministrazione Comunale ad offrire un’opportunità del genere, altrimenti tale opportunità l’avremmo colta noi del luogo. Adesso, con i tempi che corrono, è difficile che chi ha speso settanta euro per l’abbonamento alla rassegna dell’associazione di Pedara, acquisti un altro abbonamento per un’eventuale ulteriore rassegna allestita da un sodalizio francavillese».

Ed a proposito di “tempi che corrono”, sono in parecchi a nutrire più di un dubbio sulla reale convenienza economica dell’operazione: vero è che l’Amministrazione Monea non dovrà pagare gli spettacoli in cartellone e che, anzi, farà introitare nelle casse comunali il dieci per cento dei relativi incassi; ma è anche vero che dovrà affrontare dei costi per rendere fruibile il Cineteatro ad ogni rappresentazione garantendo i servizi di pulizia dei locali, le forniture per l’energia elettrica ed il riscaldamento, la corresponsione degli straordinari ai dipendenti comunali distaccati, ecc. Ora, considerando che i posti a sedere a disposizione nel “Ferrara” sono 384 ed ammettendo molto “utopisticamente” (sempre per i cosiddetti “tempi che corrono”…) che ad ognuno corrisponda un abbonamento (con il conseguente e sicuramente irraggiungibile “tutto esaurito”), per l’intera stagione teatrale si otterrebbe un incasso complessivo massimo di 26.880 euro, il cui 10% è pari a 2.688 euro, cifra senz’altro esigua ed, in ogni caso, non sufficiente a coprire i costi che il Comune dovrà affrontare. Probabilmente, dunque, sarebbe stato più “saggio” sottoscrivere con l’associazione affidataria una sorta di contratto di locazione per l’utilizzo del Cineteatro (così come del resto lo stesso Comune di Francavilla fa da anni dando in concessione a privati la palestra comunale): solo in tal modo si sarebbe potuta avere un’entrata economica certa e non, invece, del tutto aleatoria e, soprattutto, non adeguata rispetto agli oneri che l’ente municipale dovrà sobbarcarsi.

Al di là dei probabili “vizi dell’esordio”, è comunque apprezzabile l’intento dell’attuale Amministrazione Comunale francavillese di valorizzare il Cineteatro Comunale “A. Ferrara”, una superba struttura rimessa a nuovo oltre cinque anni fa e che non ha eguali in tutto il comprensorio, ma che, ciò nonostante, è stata sino ad oggi pressoché esclusivamente utilizzata per ospitare semplici recite scolastiche o qualche, sia pur pregevole, evento sporadico.

Rodolfo Amodeo     

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